Immaginate la scena: state passeggiando per strada, oppure mangiando, rispondendo al telefono, ballando. In una frase, vi state facendo gli affari vostri, quand’ecco arrivare un fotografo che vi sparaflasha un’ondata di luce in faccia senza chiedere il permesso e poi se ne va. Come ci rimanete? Male? Se poi scoprite che siete in una galleria sul sito di Jiwei Han, fotografo street pechinese, ci rimanete anche peggio.
La sua serie concettuale si chiama molto eloquentemente No, e comprende foto di ragazze che si fanno i fatti loro e che non hanno né chiesto né voluto essere fotografate. Lui dice che fotografare persone che non vogliono essere riprese, gli dona un diabolico senso di soddisfazione, ma capite da soli che le botte o le denunce sono sempre dietro la porta. Specialmente in un’epoca come la nostra, in cui la sovraesposizione mediatica è l’anima dei social e delle interazioni. Al netto del disagio, godetevi la carrellata di persone che tentano di non farsi fotografare, poi ne riparliamo.
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La fotografia street di Jiwei ha destato più di una polemica, per la sua invasione nella privacy, che sfocia nel reato penale. Di sé dice che normalmente è una persona gentile, che chiede sempre l’ok prima di scattare una foto a qualcuno, eppure a volte finisce per rubare un pezzo di vita alle passanti, senza il loro consenso.
Jiwei Han, a causa della sua attività di fotografo street, riceve spesso apprezzamenti poco lusinghieri: “Niente foto! Non hai il diritto! Mi impaurisci! Sei pazzo! Vaffanculo! No!” sono solo alcune delle imprecazioni che gli vengono rivolte. E sinceramente, la cosa non ci stupisce per niente
FONTE | Featureshoot