Italo Calvino, scrittore e partigiano italiano, moriva 33 anni fa, il 19 settembre del 1985. Non staremo a fare la biografia, quella la trovate ovunque, né la top ten dei suoi libri migliori. Non ce n’è proprio bisogno. È uno dei più grandi scrittori del Novecento, ognuno di noi ha letto almeno un suo libro e lo porta nel cuore a modo suo.
Ad esempio, chi lavora con le parole non può prescindere dai sei punti delle sue Lezioni Americane nel 1985: Leggerezza, Rapidità, Esattezza, Visibilità, Molteplicità e Coerenza. Sembra il riassunto perfetto dell’informazione, della letteratura e della comunicazione del nostro tempo.
La presenza di Calvino aleggia ovunque. Davanti alla Triennale di Milano, in occasione della mostra Le città invisibili del 2002, Giuliano Mauri espone Zenobia, una sfera creata con quattromila rami di castagno intrecciati. La Zenobia calviniana sorgeva su palafitte e le case erano di bambù e zinco.
Questa sotto è Ersilia, sempre da “Le città invisibili”. Lì, per stabilire i rapporti che reggono la vita della città, gli abitanti tendono fili tra gli spigoli delle case. Ragnatele di rapporti intricati che cercano una forma.
Dalle parole alle immagini, ecco un cortometraggio d’animazione ispirato dal racconto “La distanza dalla luna” (tratto da “Le cosmicomiche”), creato da Paq Pez coi Playmobil.
Italo Calvino ritratto da David Levine del New York Review of Books (1974)
I suoi romanzi continuano a ispirare illustrazioni, come quella di Martina Campoli dedicata a “Il Barone Rampante”
Ne “Il visconte dimezzato”, Calvino tira fuori una di quelle perle che spiegano l’adolescenza più di un milione di saggi e trattati psicologici.
“La finta nonna”, una fiaba tradizionale di Calvino narrata da John Turturro.
“La stanza era buia. A letto c’era l’Orca, non la nonna, perché la nonna se l’era mangiata l’Orca tutta intera dalla testa ai piedi, tranne i denti che li aveva messi a cuocere in un pentolino e le orecchie che le aveva messe a friggere in una padella.”
Parigi, febbraio 1974, un documentario-intervista di Nereo Repetti sul grande scrittore. Italo Calvino, un uomo invisibile.