Il Politecnico di Milano è diventato la tela di 4 urban artists, che con i loro pennelli e le loro bombolette hanno decorato le pareti interne e adiacenti del Campus Universitario, in occasione del quinto centenario dalla morte di Leonardo da Vinci e della settimana del Fuorisalone. Gli artisti 2501, Luca Barcellona, ZEDZ e Rancy si sono attrezzati per POLI URBAN Colors, un evento del Politecnico di Milano curato da Luca Mayr e Andrea Gasparro in collaborazione con il Comune di Milano e il Municipio 9, e sostenuto da Just Eat.
In collaborazione con 20 studenti del Politecnico selezionati tramite una call, sono state realizzate opere legate ad un contest specific, che mettesse in evidenza il dialogo tra l’aspetto visivo e il profilo culturale accademico dell’Università. I ragazzi hanno avuto quindi l’opportunità di mettersi in gioco e di assistere sul campo i quattro artisti in un’esperienza unica che gli permettesse di realizzare sia opere di gruppo sia opere personali.
Le opere di Leonardo da Vinci sono state reinterpretate secondo i canoni della street art, dedicando omaggi e citazioni al genio italiano, e ricontestualizzando i disegni e le opere rinascimentali. Luca Barcellona, apprezzato calligrafo milanese famoso nella scena internazionale, ha ripreso la frase disarmante attribuita a Leonardo: “Noi tutti siamo esiliati entro le cornici di uno strano quadro. Chi sa questo, viva da grande. Gli altri sono insetti.”
Le forme classiche delle lettere vengono deformate dagli incastri più estremi e dai tratti secchi, tipici dei pittori italiani di manifesti cinematografici degli anni ’70.
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L’opera di Luca Rancy, ‘Divina Proportione’, cita una delle illustrazioni di Leonardo; l’icosaedro vacuo, che riflette in sé la perfezione e l’armonia divina. L’ involucro tridimensionale, che rimanda all’uomo, contiene 3 sfere dipinte nei colori primari, verde per la mente, blu per l’anima, rosso per lo spirito.
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Il lavoro di 2501 e dell’artista olandese ZEDZ ricopre lo spazio dell’imponente parete a lato del Campus, vicino all’ingresso in via Schiaffino. 2501 crea ‘Top Bottom (slash) Fake font Design’, secondo il suo personale stile distintivo, dove i segni alfabetici si destrutturano e si sviluppano nello spazio come processo di reazione all’architettura e al contesto circostante. ‘The geometric abstract space’, l’opera realizzata da ZEDZ, è una riflessione sull’architettura e sul progresso industriale dipinta su una superficie piana. Il murales non vuole soltanto essere una decorazione per la superficie di un edificio pubblico, ma mira a coinvolgere e a rendere il passante e lo spettatore parte integrante dell’opera d’arte stessa.
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Con il contributo di Just Eat, l’app che consente di ordinare cibo a domicilio in tutta Italia, l’obbiettivo del progetto è stato quello di trasmettere il valore della condivisione del cibo e della multiculturalità; e soprattutto l’importanza di non sprecarlo. Sul murales, un QR code conduce i visitatori alla scoperta del progetto Ristorante Solidale, con il quale Just Eat, insieme a Caritas, supporta comunità e famiglie grazie a donazioni di cibo dai ristoranti partner, sensibilizzando sul tema della riduzione degli sprechi.