Anche i grandi del design sbagliano, eccome se sbagliano: oppure cambiano idea, ci ripensano, si accorgono all’ultimo di un dettaglio che s’erano persi per strada.
La mostra Failures ci racconterà proprio il dietro le quinte dei fallimenti del mondo del design: una mostra collettiva con pezzi unici di Aldo Rossi, Alessandro Mendini, Ettore Sottsass, Marco Zanuso, Anna Castelli e Richard Sapper, e la partecipazione di Alessi e Kartell. Potremo darci un’occhiata dall’8 al 17 aprile in Cascina Cuccagna, a Milano.
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A scegliere e raccogliere le storie dei piccoli e grandi insuccessi dei maestri del design è stato Raumplan, un collettivo di architetti, giornalisti, designer e filosofi che produce organizza mostre ed eventi culturali.
Ci abbiamo fatto due chiacchiere a proposito della mostra. Cosa troveremo esposto in Cascina Cuccagna a Milano per Failures? “Ci sono prototipi, prodotti, e sono di vario tipo, c’è per esempio una sedia di Aldo Rossi, quella sedia doveva andare in produzione, poi al momento di metterla in commercio si sono accorti che ne era uscita un’altra identica” racconta Andrea De Nicola di Raumplan. Ma Rossi non è il solo grande del design ad aver incontrato il fail lungo la strada, anzi: “Esposto avremo un vaso di Mendini, che è stato sempre un fallimento: ma un fallimento di gusto, nel senso che una volta arrivato in produzione, non piaceva più a Mendini. Un set per hôtellerie firmato da Sottsass, studiato insieme a un gastronomo, in acciaio e in ottone. Ci avevano lavorato sopra moltissimo: quando andarono a presentarlo agli alberghi, gli dissero che era fuori moda“.
Non solo errori da designer in mostra, anche errori di brand: “Con una sedia di Kartell, per esempio: non si erano accorti, quando stava per andare in produzione, che bastava cambiarla leggermente per renderla impilabile. L’hanno sistemata e resa impilabile“. Ma perché è importante sbagliare, nel design come nella vita? “È fondamentale prendersi dei momenti per pensare, anche perché spesso il fallimento è difficile da accettare, non si riesce ad ammetterlo. Sbagliare fa bene, fa crescere. Mostrare come anche i grandi abbiano incontrato insuccessi serve a far capire che non c’è da scoraggiarsi, in primis. E soprattutto noi crediamo che in quest’epoca dove tutto è basato sul successo, sul numero di like, ci sia e ci debba essere spazio per altro: per valutare la bontà di un progetto anche dalla ricerca che ha alle spalle“. Perché come diceva Castiglioni: “Chi sbaglia, fa giusto“.
Failures. Process beyond Success
Fuorisalone 2016,
Cascina Cuccagna,
via Cuccagna 2-4, Milano