Art
di Edoardo De Martinis 18 Dicembre 2017

Il giardino esoterico di villa Durazzo-Pallavicini a Genova è bellissimo

Villa Durazzo-Pallavicini è rimasta intatta come venne realizzata da Alessandro Pallavicini: magia e natura per uno dei parchi più belli d’Italia

 

Se è stato votato il Parco pubblico più bello d’Italia del 2017, un motivo per visitarlo ci sarà. Però qui non si parla solo di mera bellezza, di magnifiche piante e verde curato al minimo dettaglio. Il Giardino di Villa Durazzo-Pallavicini a Genova, infatti, è un parco unico nel suo genere, intriso di esoterismo.

 

 

Tutto nasce con Ignazio Alessandro Pallavicini, un nobile genovese appassionato di architettura ed arti oscure, che ha creato quest’opera itinerante all’aria aperta tra il 1840 e il 1846. Ardente risorgimentalista, incaricato di diverse cariche pubbliche, ma soprattutto appartenente ai locali circoli massonici di Genova. Il suo ruolo a Pegli, quartiere di Genova, è stato fondamentale per valorizzarne turismo ed immagine, legandolo indissolubilmente alla città.

 

 

Quando Alessandro Pallavicini ereditò la proprietà, la sua idea fu subito quella di realizzare un progetto ambizioso, che mise in pratica con l’aiuto di un personaggio della genialità indiscussa, lo scenografo del teatro cittadino “Carlo Felice”, Michele Canzio. Egli era inoltre pittore ed architetto e concentrò il suo estro creativo in questo singolare progetto. Nulla di tutto ciò che si trova in questo parco è stato messo lì per caso, ma è frutto di uno studio ben preciso dei due, dando un’esperienza quasi teatrale a chi lo visita.

 

 

Il giardino è diviso idealmente in tre atti di quattro scene ciascuno, più un prologo iniziale al momento del varco del cancello. Nel primo atto il viaggiatore ha modo di conoscere le diverse sfaccettature della Natura, dalle foreste di agrifoglio alle specie tropicali, fino ad arrivare al selvaggio e primitivo, con la forza di un’impetuosa cascata. Tra le diverse scene di questo atto si può scorgere un vero e proprio parco giochi, attrezzato con gli originali giochi del 19° secolo.

 

 

Il secondo atto abbandona la tematica naturale, concentrandosi sul ritorno alla storia e sul destino dell’uomo. Qui sono le opere architettoniche a farla da padrona, facendo però capire come l’uomo non possa in alcun modo fare a meno della natura.

 

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L’ultimo atto è la catarsi, che si svolge nei pressi di un laghetto artificiale, circondato da architetture provenienti da varie etnie del mondo (romani, turchi, cinesi ed egizi). Originariamente vi era un Caronte che portava da una parte all’altro dello specchio i visitatori, mentre ora per motivi di sicurezza questa rappresentazione è limitata a rare occasioni.
Un luogo veramente unico, da visitare per la bellezza oggettiva della natura e delle architetture, ma soprattutto per come riesca a raccontare una storia senza parole, con l’utilizzo unico della forza rappresentativa della natura.

Per tutte le informazioni, l’orario di apertura e il prezzo all’ingresso, potete visitare il sito ufficiale.

FONTE | Luoghi Misteriosi

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