Il fotografo americano Eric Pickersgill ha rimosso digitalmente gli smartphone, i tablet e tutti gli altri device digitali dalle mani dei protagonisti dalle sue foto. Persone intente a fare qualsiasi cosa: dormire, mangiare, lavorare, rilassarsi, addirittura sposarsi. Ognuno colto nella “pausa connettività” in cui smanetta al proprio cellulare.
Ciò che rimane sono foto surreali di persone assorte a guardare il nulla, o meglio a guardarsi le mani.
Il tema, fin troppo telefonato, è “guarda come siamo diventati schiavi della tecnologia, non facciamo niente senza lo smartphone”.
Intere famiglie che non si parlano più, bambini che rinunciano a uscire di casa per stare appresso ai giochini sul tablet. Càpita, ma è davvero sempre così?
L’abuso dei device connessi ad internet porta inevitabilmente a rendersi meno conto di ciò che succede intorno a noi, ma diciamocelo pure, porta anche ad alcuni momenti di relax e distrazione nonché ad informarsi su ciò che accade nel mondo, a incrementare la propria cultura e la propria curiosità, a patto che si sappia quasi siti cliccare.
Questa serie fotografica, per quanto interessante, sta girando sul web, quindi come minimo il 50% della popolazione la guarderà su di uno smartphone e la condividerà su un social, minando la stessa base su cui posa il progetto.
Aggiungiamo il legittimo dubbio che queste non siano foto ritoccate, ma vere e proprie foto di posa in cui i modelli fingano di armeggiare con gli smartphone.
Ne viene fuori un progetto senza dubbio interessante e controverso, che a prima vista colpisce nel segno e che porta ad alcune riflessioni: l’abuso di tv, videogame e dei device elettronici collegati ad internet è pari ad ogni altro tipo di abuso di conseguenza è negativo. L’utilizzo è cosa ben diversa e non ce la sentiamo proprio di incoraggiare una campagna contro gli smartphone, perché sarebbe realmente antistorica.
Farlo su internet poi, suona ipocrita.