Ci sono giorni in cui abbiamo da sbrigare talmente tante cose che avremmo davvero bisogno di un clone. Ok, mentre pensiamo soltanto una cosa del genere, il nostro fidanzato sta già facendo le valigie. Ma se da qualche altra parte nell’universo, esistesse un’altra versione di noi, qualcuno completamente diverso, oppure quasi identico per tratti somatici o caratteriali? Non è così assurdo immaginare che versioni alternative del sé potrebbero essere in agguato con un passato o un futuro diverso.
L’idea di molteplici sé è stata esplorata dal fotografo e artista Daisuke Takakura nella sua ultima serie fotografica intitolata “Monodramatic”.
Takakura era curioso di capire che tipo di mondo sarebbe se ci fossero molti sé singolari, tutti insieme nello stesso spazio. Così, attraverso la passione per il teatro e un lavoro di progettazione grafica, ha creato un’inquietante e bellissima serie di fotografie che ti fa interrogare sull’esistenza umana e su cosa significhi essere il tuo sé autentico.
I suoi scatti hanno un’originale soggetto di partenza ritratto in pose e atteggiamenti diversi, abbinata all’idea di un possibile incontro con molte versioni di noi stessi. Alcuni cloni sono così lontani dalla fotocamera che possono essere a malapena scorti in lontananza.
Qui i cloni sembrano interagire l’uno con l’altro ma, forse, nella realtà non riusciremmo a sopportare un’altra versione di noi neppure per un giorno.
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