Londra ha sempre quel certo fascino che la contraddistingue, ieri come oggi.
Londra meta di migliaia di italiani che partirono alla sua volta in cerca del loro american dream in Europa, pronti a tutto, anche a fare i lavapiatti nei fast food, pur di conquistare il loro posto nella City.
Londra che odora di cipolla e alette di pollo fritte in ogni angolo della città, dove la gente va in bici a una sola marcia e ti ammazza come nulla, dove ritrovarti un topo in casa tra la moquette di una stanza e l’altra è normale.
Londra dalle notti folli in cui sono tutti ubriachi persi e ti trovano vagamente sensuale anche se indossi un paio di ballerine. Londra dal clima mutevole almeno cinque volte al giorno, dai londinesi snob che ti correggono scocciati e pedanti se non pronunci con vero accento british. Londra dalla ruota panoramica più romantica d’Europa, dalla cortesia sempre estrema, dall’ossessione per la famiglia reale e gli outfit di Kate Middleton, dal “ma questa la chiamano pizza?”.
E poi la Londra degli anni Settanta, gli anni della trasgressione, della libertà, della voglia di progresso a tutti i costi, degli hippie, dalla scena musicale a tinte forti, che ha visto David Bowie pubblicare “The rise and fall of ziggy stardust and the spiders from mars”, i Led Zepellin gettare le basi dell’hard rock e Freddie Mercury giungere dall’India per formare la band dei Queen con tre ragazzi londinesi.
Sempre bella. Sempre intrigante e piena di possibilità, come in queste fotografie a colori, scattate dal fotografo americano Richard Friedman, quando viveva a Londra nel 1973 e poi di nuovo nel 1977-78.
Godetevele.
FONTE | http
Golders Green Road:
The Freemasons, Hampstead Heath:
Better Books – Charing Cross Rd:
Compendium Bookshop:
Hampstead High Street, Hampstead, London:
South End Green, Hampstead Heath, London: