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Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti / Courtesy Fondazione Prada
Il 21 dicembre, Fondazione Prada inaugura a Milano Osservatorio, uno nuovo presso la Galleria Vittorio Emanuele II interamente dedicato alla fotografia e ai linguaggi visivi. Situato al sesto piano, al livello della cupola in vetro e ferro che copre la Galleria, Osservatorio dispone di una bellissima area espositiva di 800 metri quadrati.
La programmazione si apre con la mostra Give Me Yesterday. Curata da Francesco Zanot, l’esposizione presenta 50 opere di 14 autori italiani e internazionali tra cui Melanie Bonajo, Kenta Cobayashi, Tomé Duarte, Irene Fenara, Leigh Ledare, Wen Ling e molti altri.
Ryan McGinley Dakota (Hair), 2004Immagini della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada
Ryan McGinley
Jake (Floor), 2004 Tim Falling,2003 Dakota (Hair),2004Immagine della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada
Da sinistra a destra:
Maurice van Es Ryan McGinley Wen Ling Leigh Ledare
Immagine della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada
Da sinistra a destra:
Ryan McGinley Wen Ling Leigh LedareImmagine della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada
Da sinistra a destra:
Leigh LedareMom As Baby Jane, 2004
Vendula Knopová Tutorial, 2015Maurice van Es
To Me You Are a Work of Art, 2011Immagine della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada
Da sinistra a destra:
Joanna Piotrowska XXI Frowst, 2013-2014Irene Fenara
Ho preso le distanze, 2013Tomé Duarte
Camera Woman, 2015Immagine della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prad
Da sinistra a destra:
Tomé Duarte
Camera Woman 2015
Izumi Miyazaki Izumimiyazaki.tumblr.com, 2016
Melanie Bonajo
Thank You for Hurting Me I Really Needed It, 2008-2016Immagine della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada
Immagine della mostra “Give Me Yesterday” Fondazione Prada Osservatorio
Galleria Vittorio Emanuele II, Milano
21 dicembre 2016 – 12 marzo 2017
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti Courtesy Fondazione Prada
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti // Courtesy Fondazione Prada
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti // Courtesy Fondazione Prada
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti // Courtesy Fondazione Prada
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti // Courtesy Fondazione Prada
Foto Delfino Sisto Legnani e Marco Cappelletti // Courtesy Fondazione Prada
Give Me Yesterday si pone l’obiettivo di esplorare come la fotografia possa diventare un diario personale della vita delle persone, comprendendo un arco di tempo che va dall’inizio degli anni duemila a oggi. Gli artisti vogliono stimolare i visitatori della mostra realizzando foto in cui la quotidianità delle persone viene messa in scena.
“I fotografi presentati in ‘Give Me Yesterday’ sostituiscono l’immediatezza e la spontaneità dello stile documentario con un controllo estremo dello sguardo di chi osserva ed è osservato” – spiega il testo istruttivo della mostra – “Creano così un nuovo diario nel quale si confonde la fotografia istantanea con quella allestita, si imita la catalogazione ripetitiva del web e si usa la componente performativa delle immagini per affermare un’identità individuale o collettiva”.