Ormai siamo cresciuti, e chissà quanto spesso ci capita di dover fare la punta a una matita, magari infilandola in un vecchio temperino. Girare la matita dentro l’incavo conico, farla ruotare sulla lama, e poi vedere crearsi quello scarto colorato, un po’ legno, un po’ grafite, che esce e prende forme sempre nuove e impensabili. Era quello che poi alle elementari diventava un’ottima scusa per alzarsi dalla sedia, e arrivare fino al cestino, vicino alla maestra, e buttarlo.
È esattamente questa l’ispirazione che ha avuto una designer giapponese, Haruka Misawa, per realizzare alcuni meravigliosi e delicatissimi fiori di carta, nati proprio dall’osservazione degli scarti che escono dal temperamatite. Scarti tutti unici, tutti diversi l’uno dall’altro. Ma se dentro a un temperamatite mettiamo una matita, esce fuori uno scarto bicolore, se invece infiliamo altro… be’, escono dei fiori, come ci mostra Haruka Misawa.
Ma come ha fatto? Vediamo… un’idea del genere poteva venire solo nella terra del Sol Levante.
Guarda la gallery HarukaMisawa_01 HarukaMisawa_02 fiori di carta HarukaMisawa_04+8
Sul sito di Haruka Misawa possiamo osservare il procedimento con cui realizza queste meraviglie uniche in tutto e per tutto: in pratica costruisce una specie di “matita di carta” che poi inserisce all’interno del temperamatite. Già a quel punto è più o meno chiaro che tipo di fiore nascerà dal temperamatite…
…ma per vederlo sbocciare basta girare la “matita di carta” all’interno, e veder nascere petalo dopo petalo i suoi piccoli capolavori.
Andando a curiosare sull’account Instagram Misawa Design Institute, troviamo anche altri progetti, non solo i bellissimi fiori di carta. Tutti molto delicati e “made in Japan”, come questi acquari minimalisti
FONTE | THIS IS COLOSSAL