“La prosa è architettura, non decorazione di interni”, così Federico Babina descrive il suo nuovo progetto Archiwriter. Le parole sono tratte da Morte nel pomeriggio di Ernest Hemingway e si adattano perfettamente alla nuova serie di illustrazioni del designer e architetto bolognese, ma di stanza a Barcellona, che da anni si diverte a inventare case fatte apposta per i personaggi più diversi.
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Non è la prima volta che ci occupiamo dei suoi lavori, davvero curiosi e ben realizzati: dopo le case dedicate ai musicisti, ai registi, agli artisti (e pure alle mosse del kamasutra), ora Federico Babina ha disegnato alcuni edifici ispirati ai più grandi scrittori di sempre.
Ognuna rispecchia lo stile dell’autore e riporta una frase tratta da uno dei suoi titoli più famosi: la casa di Jack Kerouac non può che essere una bellissima roulotte dedicata al celebre Sulla strada, Franz Kafka e la Metamorfosi abiterebbero in un intricato labirinto, mentre per Post Office di Charles Bukowski Babina si è immaginato una serie di cartelloni pubblicitari.
Tra i 27 scrittori scelti, solo due italiani: Italo Calvino la cui casa è una struttura sospesa perfetta per il suo Le città invisibili e quella di Dante Aligheri, rigorosamente a chiocciola, ispirata a la Divina Commedia.
Così Babina commenta il suo nuovo progetto a Il Post: “Lo stile di un testo e di uno scrittore, i temi che affronta e la storia che racconta possono trasformarsi in una piccola architettura illustrata da “leggere” con la fantasia”.
FONTE | fubiz.net