Il surriscaldamento globale è un problema reale, nonostante la rabbia della gente sembra preferire volta per volta argomenti come il terrorismo, l’immigrazione, la guerra, la cronaca nera e tutti gli altri temi caldi del telegiornale. Difficilmente sentiamo parlare di ecologia, di cambiamento climatico, per individuare modi e stili di vita che ci aiutino a fare la nostra parte in questa enorme catastrofe.
Per fortuna, a sensibilizzare l’opinione pubblica sull’argomento, spesso ci pensa l’arte. È il caso di Lorenzo Quinn, artista contemporaneo e scultore figurativo nato a Roma e figlio dell’attore Anthony Quinn, con una formazione all’Academy of Fine Arts di New York.
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Sua è l’opera Support, una monumentale installazione che rappresenta due braccia giganti che spuntano dal canale, le cui mani sorreggono l’Hotel Ca’ Sagredo, creata per la recente Biennale di Venezia.
Quinn è famoso in tutto il mondo per incorporare elementi del corpo umano nei suoi lavori, e anche quest’ultimo non fa differenza, ma il messaggio che condivide è molto importante. “Venezia è una città d’arte galleggiante che ha ispirato la cultura per secoli, ma perché continui a farlo anche nei secoli a venire, c’è bisogno del supporto delle nuove generazioni, perché oggi la città è minacciata dal cambiamento climatico” ha spiegato l’artista a Halcyon Gallery.
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L’enorme scultura è una riflessione sulla duplice natura dell’uomo e rappresenta proprio le mani, che hanno il potere di creare e insieme distruggere. Fermare il cambiamento climatico dovrebbe essere la priorità per la nostra generazione e per tutte quelle a seguire, se non vogliamo trovarci in pochi anni all’interno di un futuro immaginato solo nei più angoscianti romanzi distopici.
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