Jessica Harrison, artista scozzese classe 1982, descrive il corpo umano nella scultura attraverso la pelle, ma quale pelle? la sua. Attraverso il calco della mano dell’artista hanno preso forma questi oggetti di arredo, mini sculture apparentemente organiche, apparentemente vive. Una estensione tra il mondo umano, fatto di pelle irrorata di capillari attraverso i quali scorre la linfa vitale, e gli oggetti inanimati.
Il mondo dell’arte contemporanea è labirintico e pieno di fraintendimenti, a volte ci lascia perplessi, a volte sembra che qualcuno ci voglia prendere in giro, l’importante è che qualcosa in noi venga smosso e vi sfido a non storcere anche superficialmente il naso guardando queste immagini. Se la prima impressione è “che schifo” ricordatevi dei divani bianchi in simil pelle lucida venduti nei grandi magazzini ai bordi delle tangenziali, sono senz’altro meglio questi che racchiudono un bel pensiero. Il corpo e il mondo si mescolano attraverso la pelle, attraverso le mani. Le mani che sono gli strumenti con i quali viene costruita quasi ogni cosa come ci ricordano i poeti e gli artisti.
“Con le mani posso fare castelli, costruire autostrade, parlare con Pablo”