Mila Leva è un’illustratrice e direttrice artistica originaria di Ulyanovsk (Russia), la patria di Lenin, una città piena di cemento e fabbriche industriali. Dopo aver studiato pittura classica nell’accademia di belle arti in Russia, si è spostata sette anni fa a Milano per studiare fashion and communication Design presso lo IED, cosa che ha avuto un forte impatto sui suoi lavori più recenti. Inspirata dal costruttivismo, ama la composizione e il concetto, a cui applica diversi stili.
Qui sotto potete vedere ritratti, design astratto, auto e moto, fantascienza e pistole, soggetti del tutto diversi uniti dalla classe e dalla maestria di Mila Leva.
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L’abbiamo intervistata per saperne un po’ di più sul suo mondo e sulla sua arte.
Partiamo da una breve presentazione: chi sei, quanti anni hai, da dove vieni?
Mi chiamo Mila, ho 27 anni e vengo da una delle città più industrializzate della Russia, piena di edifici sovietici e un numero impressionante di monumenti raffiguranti carri armati e aeroplani sparsi per la città, cosa assolutamente comune nelle città russe. Infatti a 17 anni ho lasciato la città, appena dopo aver conseguito il diploma al liceo.
Dove sei adesso?
Vivo a Milano da sette anni, che mi sembrano già un’eternità. Nonostante io abbia un background etnico molto diverso, qui mi sento a casa. Posso dire che amo questa città. Per il suo moderato dinamismo, per il fatto che le persone sono costantemente aggiornate sulle novità, per la musica e per la rete professionale che ho acquisto in questi anni.
La prima cosa che hai disegnato e l’ultima?
Non sono sicura sia la prima cosa che ho disegnato, ma ricordo che a 4 anni illustravo le storie che scriveva mio fratello maggiore. Ricordo di aver inventato un personaggio, era un verme di nome Victor, era un tipo abbastanza tosto sempre pronto a a fare brutti scherzi. Lo disegnavo con un elmetto in testa con sopra una faccina sorridente. Riguardo l’ultima cosa che ho disegnato, ho moltissimi progetti in corso, sia personali che commerciali. Per dire, un paio d’ore fa stavo completando un lavoro che mostra la guerra in Ucraina
Hai dei rituali prima di metterti a lavoro e dopo aver finito?
Per prima cosa libero la mia scrivania dalle cose che possono distrarmi. Piuttosto noioso, no? Noioso ma necessario. Poi scelgo la musica. A volte questa fase richiede un’ enorme quantità di tempo, quando non so se sono in vena di ascoltare della Detroit House o dello Speed Metal, o ancora una band shoegaze o qualsiasi altra cosa! Ma il lavoro scorre meglio e più fluido con una giusta colonna sonora.
Qual è la tua tecnica preferita e perché?
Non riesco assolutamente a scegliere la mia preferita, amo tecniche diverse. Non riesco a fossilizzarmi su un solo tipo di stile o di pennellata. Dopo aver fatto qualcosa in digitale di ultra geometrico, posso immediatamente passare a una tecnica di disegno realistico a mano mentre lavoro a un altro progetto. Questo è il motivo per cui ho sempre almeno tre progetti in corso simultaneamente. C’è una cose che lega tutti gli stili con cui lavoro: la precisione che ho acquisito incidendo ritratti sulle lapidi, quando vivevo ancora in Russia. Era un lavoro che pagava veramente bene in ogni caso
Qual è l’errore che un artista non dovrebbe mai commettere?
L’errore di aver paura di commettere un errore
Che rapporto hai con le tue opere? Le vendi senza problemi o fai fatica a staccarti?
Sono felice quando un mio lavoro vede il mondo e il mondo vede il mio lavoro. Faccio le cose per le persone , quindi adoro vendere o dare via la mia opera. E’ molto stimolante, motivante eccetera. A volte quando lavoro con una qualsiasi agenzia a un progetto veramente fico, capita che il lavoro finito non possa essere pubblicato o distribuito. Questo è frustrante. Ma non mi deprimo per troppo tempo, faccio un sacco di cose, dormo per 4 ore e dopo c’è ancora molto da produrre.
Per saperne di più, visitate il sito ufficiale dell’agenzia Visionar e il profilo Behance di Mila Leva.