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Ha inaugurato ieri all’Hangar Bicocca di Milano Doubt, una grande mostra personale di Carsten Höller a cura di Vicente Todolì. La mostra, a ingresso gratuito, prosegue nello spazio alla periferia nord di Milano fino al 31 luglio prossimo, ma prima che vi racconti cosa troverete dentro, togliamoci il pensiero: se potete andateci, perché sarà un’esperienza indimenticabile.
Andateci quando c’è poca gente, cercate con cura il momento giusto – una domenica mattina? Un sabato mattina forse… o pensate che meraviglia in settimana, sarà perfetto – per perdervi in questo oscuro luna park allucinato che unifica anni di attività dell’artista, dove ogni angolo, ogni punto in cui girerete la testa grazie a Carsten Höller sarà una sorpresa, un guizzo, una follia.
Carsten Höller Zöllner Stripes, 2001 Black wall paint or black vinyl adhesive film on white walls Dimensions variable Photo: Attilio Maranzano, 2004 Courtesy the artist
Carsten Höller Flying Mushrooms, 2015 Polyester mushroom replicas, polyester paint, synthetic resin, acrylic paint, wire, putty, polyurethane, rigid foam, stainless steel Ø: ca. 900 cm Photo: Attilio Maranzano, 2015 Courtesy the artist and Gagosian Gallery Produced in cooperation with Hayward Gallery, London and Pirelli HangarBicocca, Milan
Carsten Höller Two Flying Machines, 2015 Acciaio, motori elettrici, cavi, imbragature da parapendio, manopole di motocicletta, legno, unità di controllo Base: ca. 800 x 800 cm; altezza complessiva: 500 cm; raggio d’azione: 310 cm; altezza del volo: ca. 300 cm Foto: Elzbieta Bialkowska, 2015 Courtesy dell’artista e Gagosian Gallery
Y, 2003 (dettaglio) Lampadine, DMX lighting control system, alluminio, segnali luminosi su entrambe le uscite, cavi, legno, acciaio, specchi 300 x 600 x 1.200 cm Foto: Attilio Maranzano, 2003 Courtesy dell’artista e Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna
Two Roaming Beds, 2015 Acciaio dipinto, motori elettrici, nylon stampato 3D, pneumatici in gomma, cavi, componenti elettrici, lampadina LED, vetro acrilico, caricatori per cellulari, materassi, lino, inchiostro, penne 2 parti, ciascuna: ca. 130 x 210 x 100 cm Foto: Elzbieta Bialkowska, 2015 Courtesy dell’artista Prodotto in collaborazione con Hayward Gallery, Londra, Bonniers Konsthall, Stoccolma e Pirelli HangarBicocca, Milano
Carsten Höller Neon Elevator, 2005 Struttura in acciaio verniciato, tubi bianchi al neon, vetro, trasformatore, digital controller, cavi 360 x 440 x 240 cm Foto: Shigeo Muto, 2005 Courtesy dell’artista
Carsten Höller Lightwall, 2000-in corso Lampadine a incandescenza a 25 W, dimmer, mixer, cavi elettrici, struttura in legno Dimensioni variabili Foto: Attilio Maranzano, 2007 Courtesy dell’artista
Carsten Höller Red Double Sphere, 2009 Vetro acrilico rosso, Red acrylic glass, elementi di fissaggio in ottone nichelato, cusicnetti in acciaio, 90 lampadine con presa, DMX controller, cavi, fune di metallo Diametro esterno: 220 cm Foto: Joshua White, 2009 Courtesy dell’artista
Carsten Höller Aquarium, 1996 1 vasca circolare in PVC con 3 inserti: 160 x 100 cm; 1 base in polipropilene: 66 cm; 3 sedute in polipropilene: 160 x 50 x 50 cm; poliretilene; pompa; filtro; banco di pesci: tetras dal Sud America; 3 letti: 160 x 50 x 50 cm Foto: Benoit Pailley, 2012 Courtesy dell’artista e Massimo de Carlo, Milano / London
Phi Wall II, 2002 Tubi di vetro con neon bianco e marrone, vetro acrilico, filtri di colori, alluminio, legno, unità di controllo, cavi Dimensioni variabili ø (ciascun disco luminoso ): 56 cm, 38 dischi luminosi minimo Foto: Stefan Frank-Jensen, 2003 Courtesy dell’artista
Carsten Höller Double Carousel with Zöllner Stripes, 2011 Acciaio, lana di vetro, motori elettrici, controlli elettronici, lampadine, catene, legno, vernice Regina del Volo: h 686 cm; ø 813 cm Ciapa Ciapa: h 717 cm; ø 892 cm Veduta dell’installazione, “Double Carousel with Zöllner Stripes, Enel Contemporanea Award 2011”, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, 2011 Foto: Attilio Maranzano Courtesy di Enel Contemporanea & MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma, Roma, e dell’artista
Carsten Höller Double Carousel with Zöllner Stripes, 2011 Acciaio, lana di vetro, motori elettrici, controlli elettronici, lampadine, catene, legno, vernice Regina del Volo: h 686 cm; ø 813 cm Ciapa Ciapa: h 717 cm; ø 892 cm Veduta dell’installazione, “Double Carousel with Zöllner Stripes, Enel Contemporanea Award 2011”, MACRO – Museo d’Arte Contemporanea Roma, 2011 Foto: Attilio Maranzano Courtesy di Enel Contemporanea & MACRO, Museo d’Arte Contemporanea Roma, Roma, e dell’artista
Y, 2003 (dettaglio) Lampadine, DMX lighting control system, alluminio, segnali luminosi su entrambe le uscite, cavi, legno, acciaio, specchi 300 x 600 x 1.200 cm Foto: Attilio Maranzano, 2003 Courtesy dell’artista e Thyssen-Bornemisza Art Contemporary, Vienna
Si esce pieni di “gioia, euforia, allucinazioni e, appunto, “dubbi” dando vita a nuove possibili interpretazioni del reale” dice la presentazione della mostra, ed è così. Le dimensioni della mostra sono impressionanti, gli spazi generosi dell’Hangar Bicocca racchiudono bene la grandiosità delle installazioni di Höller, affatto compresse, anche ieri sera, in un’inaugurazione affollata e riuscita. Ma cosa c’è dentro a Doubt?
Prima di tutto, leggete le avvertenze, perché entrare dentro i sogni di un artista maturo come Höller non è una cosa per tutti, anche per motivi di salute. Dicevamo prima di un luna park allucinato, e Doubt è senza dubbio anche questo. Ma poi? Dall’ingresso in poi è un migliaio di tubi metallici appesi al soffitto, dove potremo passare attraverso generando un frastuono assordante. A quel punto, a noi la scelta: il passaggio o il silenzio?
E poi un percorso in cui diventiamo invisibili, ombre dietro un muro morbido di cotone, con cui starà a noi scegliere se giocare o meno. Una montagna di carta sminuzzata e compressa alta come una casa di due piani, che potremo scalare, saltando da un piano all’altro.
O un’altra installazione dove potremo infilare la testa dentro un acquario, nel vero senso della parola, ma senza bagnarci. E ancora: labirinti metallici sensoriali con salite buie che sembrano infinite dove muoversi solo al tatto, enormi funghi allucinogeni collegati a macchine con cui li faremo mulinare in aria, altre macchine con cui potremo davvero volare (potete prenotarvi sul sito di Hangar Bicocca)a qualche metro da terra, strani edifici in mattoni che ricordano scenografie cinematografiche di un pianeta alieno
E anche: porte a specchi che danno sul nulla se non sul nostro riflesso, calcinculo da fiera di paese, lampi da flash sparati in faccia con un’intensità da red carpet agli Oscar… letti da ospedale, topi in un labirinto, perché del resto quei topi nel labirinto siamo noi, persi nel sogno di Höller. E poi molto altro ancora.
Un’esperienza che vale la pena fare, di fare con calma. Fatela.