Bertozzi & Casoni, lo avete segnato? Saranno i vostri artisti preferiti se avete tanto desiderato regalare alla nonna le porcellane splatter, quelle horror, e quelle sconcertanti. Regalare alla nonna per poi ovviamente ereditarle, lo sappiamo.
Guardare le opere di Bertozzi & Casoni è come assistere ad un cortocircuito frenetico, si rimbalza continuamente tra vita e morte, vero e falso, passato e presente, tra bellezza durevole senza tempo e scarti in disfacimento della realtà contemporanea.
Dai primi anni Ottanta Bertozzi & Casoni utilizzano la ceramica per creare opere scultoree, creando un ponte tra la grande tradizione italiana della ceramica e un’arte contemporanea a cavallo tra surrealismo compositivo e iperrealismo formale. Negli anni 2000 si apre il capitolo delle loro opere più significative, le contemplazioni del presente.
Sono opere minuziose, interamente in ceramica, capaci di riprodurre ogni minimo dettaglio del reale, una contemplazione del presente in cui morte e vita sono in tensione costante, il materiale stesso delle loro opere, la ceramica, è estremamente fragile tanto quanto durevole nel tempo. Riproduzioni di animali vivi e morti, scheletri, cibi avariati, e soprattutto scarti di oggetti di consumo, come sigarette e cibo (che tolgono e danno vita), pile (che danno energia), oggetti pornografici (come atto di consumo ma anche come atto di riproduzione potenziale) farmaci, e veri oggetti di ceramica.
C’è un tema di fondo moderno, il consumismo, usato come leva per una riflessione sulla vita e sulla morte attraverso dei classici temi dell’arte come le vanitas, i memento mori, le nature morte, e poi il tema della riproduzione e della mìmesi come atto artistico con una lettura ambigua, un atto che ferma il tempo rendendolo immortale ma non vivo.
Al Museo Bertozzi & Casoni inaugurato il 16 Dicembre 2017, sono in mostra permanente opere raramente esposte come Composizione e scomposizione del 2007, Composizione non finita-infinita presentata alla Biennale di Venezia nel 2009, Sedia elettrica con farfalle del 2011, Regeneration esposta a Londra nel 2012, Polar bear del 2016. Tra le opere di grande dimensione si segnalano anche Scegli il Paradiso del 1997 che chiude mirabilmente il capitolo della maiolica dipinta e Madonna scheletrita del 2008 che rappresenta uno dei vertici da loro raggiunti nell’indagine di materiali e di tecniche di derivazione industriale e nella resa quasi oggettiva delle componenti iconografiche messe in rappresentazione.
Cavallerizza Ducale
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