Nel corso di questi anni ci siamo occupati spesso di luoghi abbandonati, di edifici lasciati a se stessi dopo essere stati abitati e vissuti per decenni, a volte da migliaia di persone, come nel caso di ospedali o altre strutture pubbliche. Luoghi che possiedono un fascino innegabile, che riesce a sopravvivere anche nelle fotografie che li ritraggono.
Silvia Camporesi è una fotografa italiana che ha subito quello stesso fascino, ma ha deciso di affrontare i luoghi abbandonati con uno spirito differente: non degli spazi destinati al degrado, ma pezzi di Italia che vanno scomparendo.
Guarda la gallery Romagnano al Monte Apice Carcere - Pianosa Fabbrica - Ficarolo+10
Partendo da questo punto di vista, Camporesi ha girato tutte le regioni del nostro paese, cercando testimonianza di ciò che sta per essere dimenticato, per un motivo o per l’altro.
«Borghi disabitati da decenni che sembrano non esistere nemmeno sulle cartine geografiche, architetture fatiscenti divorate dalla vegetazione selvaggia, archeologie industriali preda dell’oblio, ex-colonie balneari decadenti che paiono imbalsamate nel tempo del “non più”»: tutto questo è contenuto nel libro AtlasItaliae, un atlante dei luoghi perduti pubblicato da Peliti Associati.
AtlasItaliae è anche una mostra, organizzata dalla Galleria del Cembalo, in collaborazione con z2o Sara Zanin Gallery. Ha inaugurato il 20 febbraio e proseguirà fino al 9 aprile 2016: aperta dal martedì al venerdì dalle 16.00 alle 19.00 mentre sabato dalle 10.30 alle 13.00 e dalle 16.00 alle 19.00 in largo della Fontanella di Borghese, 19, a Roma.