A Pisa non ci si annoia mai e dopo la conquista del Comune da parte della Lega, il neosindaco Michele Conti ha già i primi grattacapi per la nomina dell’assessore alla cultura Andrea Buscemi, (attore teatrale, cinematografico e televisivo) a causa di una vicenda giudiziaria che ha fatto discutere: nel 2012 infatti l’ex compagna lo denunciò per stalking e il reato è finito in prescrizione.
Contro di lui sono state raccolte oltre 30.000 firme sulla piattaforma Change.org, per chiederne le dimissioni immediate, creando imbarazzo nel neosindaco. Cliccando sulla petizione potete trovare tutte le informazioni del caso.
Lo scalpore seguito alla sua nomina e alla polemica di portata nazionale che ne è scaturita ha portato molta attenzione sul suo operato e in molti hanno voluto capire la poetica del neo assessore leggendo il libro Rivoglio Pisa – Istruzioni d’uso per un Sindaco (Eclettica Edizioni, 2018), in cui Buscemi scrive la sua ricetta perché Pisa torni ad essere grande come un tempo.
Tra le varie chicche, una è stata oggetto di critica social: il pensiero dell’Assessore alla Cultura Buscemi sul murales Tuttomondo realizzato nel 1989 da Keith Haring sulla parete esterna della canonica della chiesa di Sant’Antonio abate a Pisa.
Citiamo dal libro di Andrea Buscemi:
“A Pisa si dà risalto in tutti i modi (si stampano cartoline e manifesti, magliette e souvenir di ogni tipo, persino tazzine, piatti e bicchieri) per pubblicizzare quel modestissimo e banalissimo murale di ispirazione metropolitana che è Tuttomondo del newyorkese Keith Haring, che qualche mente perversa (e profondamente, grottescamente radical chic) autorizzò una trentina d’anni fa ad essere realizzato sul muro del convento di Sant’Antonio…”
Un pensiero che fa sinceramente rabbrividire, specie se scritto da chi dovrebbe occuparsi di cultura in una delle città toscane più famose in Italia e all’estero. Tuttomondo di Keith Haring infatti è il suo più grande murale realizzato in Europa, l’unica opera pubblica dell’artista statunitense e l’unica pensata per essere permanente.
Keith Haring lo realizzò col benestare del comune e del parroco del convento che, nonostante fosse venuto a sapere dell’omosessualità di Haring, gli concesse il muro del convento. L’artista newyorchese completò Tuttomondo grazie d alcuni studenti e artigiani locali. L’opera ritrae 30 figure colorate e vitali tra cui un angelo, un uomo televisione, un pesce, una mamma con bambino e una figura che diventa la croce pisana.
“Il tempo era bellissimo e il cibo ancora meglio. Ho impiegato quattro giorni per dipingere. Sto in un albergo direttamente di fronte al muro, così lo vedo prima di addormentarmi e quando mi sveglio. C’è sempre qualcuno che lo guarda (l’altra notte anche alle 4 del mattino). È davvero interessante vedere le reazioni della gente. ” – Keith Haring 1989
Siamo sicuri, quando votiamo, di voler eleggere personaggi che nel 2018 mettono in dubbio l’assoluta importanza di artisti come Keith Haring per la cultura e per i diritti civili, oppure vogliamo davvero tornare indietro di 30, 50, 100 anni?