Quando ci si trova di fronte ad un’opera d’arte, ci si deve per forza di cose limitare ad avere un’esperienza visiva con essa. La sola idea di poterne fruire anche attraverso l’uso di altri sensi, in primis il tatto, rappresenta un vero e proprio tabù ed è universalmente riconosciuta come qualcosa di vietato.
Non la pensano allo stesso modo Larry e Sam Cantor, rispettivamente padre e figlio, che da qualche mese si sono prodigati nel dar vita alla Cantor Fine Art, una galleria che offre un diverso tipo di interazione fisica con le opere presenti al suo interno, proponendo opere realizzate per essere arte per non vedenti.
In particolar modo nel progetto Please Touch Art, in cui i due hanno collaborato con Andrew Myers, artista specializzato nel creare dei ritratti utilizzando, al posto della tela e del pennello, una superficie di legno e numerose viti colorate.
Le opere di Myers posseggono quindi una doppia natura, quella visiva ma anche quella puramente tattile, e possono essere per questo motivo fruite anche dalle persone non vedenti.
“Nel momento in cui abbiamo incontrato il lavoro di Andrew” – racconta Sam Cantor – “abbiamo iniziato a farci un sacco di domande sul perché ci limitiamo ad avere un’esperienza unisensoriale dell’arte. Chiaramente la risposta è che vogliamo preservare le opere in modo che il maggior numero possibile di persone possano conoscerle, ma è meglio per 1.000 persone sperimentare un lavoro in maniera puramente visiva, o per 100 persone interagire con esso in un modo che è più rappresentativo di quelle che sono le nostre diverse capacità sensoriali?“.
Proprio per questo motivo i tre hanno deciso di dar vita al progetto, coinvolgendo in prima battuta proprio un artista non vedente, il falegname George Wurtzel, di cui Myers ha realizzato un ritratto utilizzando la sua peculiare tecnica. Questo video, molto bello e toccante, racconta proprio il momento in cui Wurtzel fa esperienza per la prima volta del suo ritratto.
“Questo progetto ha completamente capovolto il mio punto di vista su cosa sia la bellezza” – ci tiene a sottolineare Sam Cantor – “Ovviamente questo non significa che ogni opera d’arte dovrebbe essere anche toccata con mano, ma che il nostro progetto può aiutare tutti, vedenti e non vedenti, a fruire le opere in maniera un po’ diversa, più completa“.
Lo stesso concetto alla base anche di Unseen Art, il progetto di arte per non vedenti che punta a stampare in 3D le opere d’arte più importanti della storia, rendendole accessibili anche a chi non puà vederle. Dopo aver lanciato un crowdfunding su Indiegogo che non ha dato i risultati sperati, Unseen Art è attualmente in standby. La speranza è che anche questa idea possa presto vedere la luce, aiutando altre persone a godere dell’arte in una maniera nuova.
FONTE | The Creators Project