In occasione del 45° anniversario dall’uscita del film Arancia Meccanica, ONO arte contemporanea presenta Stanley Kubrick – Arancia Meccanica. Fotografie di Dmitri Kasterine, personale del fotografo che ha immortalato il grande maestro del cinema sui set di alcuni dei suoi film più significativi. Dmitri Kasterine inizia a lavorare come fotografo per diverse agenzie e riviste nel 1961, il periodo della swinging London. Sul luogo di lavoro conosce un agente che lavora per Kubrick che gli suggerisce la visione del film Orizzonti di gloria (1957).
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Rimasto estasiato dalla pellicola, Kasterine propone all’editore di Queen, per cui lavora, un articolo sul regista e si reca agli Shepperton Studios dove stanno avvenendo le riprese de Il dottor Stanamore (1964). Alla fine di quella giornata Kubrick chiede a Kasterine di lavorare per lui. Così inizia il loro sodalizio, che porta il fotografo a lavorare anche sui set di 2001: Odissea nello Spazio e Arancia Meccanica.
Le rare foto in mostra dal 19 marzo al 7 maggio, riguarderanno proprio quest’ultima pellicola: 17 scatti sul set testimoni della grottesca violenza di cui il film è intriso. Ricordiamo infatti che Arancia Meccanica fu ritirata dalle sale inglesi nel 1974 e che in Italia venne mandata in onda in una TV pubblica solo nel 2007.
Arancia Meccanica è etichettato come uno dei film di fantascienza di Kubrick, anche se il setting è quello di un’Inghilterra dai contorni ben riconoscibili, fatta di droga, sesso e violenza, di ragazzi annoiati che per sopperire alla loro condizione di apatia, non fanno altro che organizzare stupri di gruppo, rapine e violenze gratuite.
Arancia Meccanica è inoltre considerato un film cult grazie a una serie di elementi stilistici legati alla maestria del suo autore come le scenografie pop, i dialoghi a metà strada tra il surreale e l’onirico e le musiche. Queste ultime vengono considerate estremamente trasgressive dal pubblico di quegli anni poiché Kubrick sfida la sacralità beethoveniana affidandosi a Wendy Carlos, musicista tra l’elettronico e il pop che riprende testi musicali classici e li rielabora con strumenti tecnologici come il sintetizzatore Moog.
Per non perdere questi scatti fate un giro a Bologna dal 19 marzo, in via Santa Margherita 10 presso ONO arte contemporanea.