Ale Giorgini è una nostra vecchia conoscenza e un illustratore bravissimo. Con le sue linee pulite e molto retrò, riesce ad avere uno stile inconfondibile anche quando disegna una scena vista mille volte. È successo con i disegni dei film di culto da colorare e oggi ancora di più con una serie di illustrazioni pop che ci hanno conquistato da subito.
Si tratta delle scene più iconiche dei film che tutti hanno visto almeno una volta nella vita, mischiate insieme. Sfondo giallo, due film per volta, il titolo contiene elementi di entrambi i film e il gioco è fatto.
Qui sopra ad esempio, la Signora del Ceppo di Twin Peaks che culla il neonato Pinocchio, oppure i Guerrieri della Notte che incontrano quelli di Star Wars. Questi mash up ci sono talmente piaciuti che Ale ha deciso di regalarcene due in esclusiva: il cacciatore de Lo Squalo che trova il pesciolino Nemo e Jack Torrance e figlio intrappolati nel Grand Budapest Hotel di Wes Anderson. Abbiamo deciso di intervistarlo per saperne di più.
Come ti è venuto in mente di mischiare momenti e scene iconiche di film di culto?
È nato come per la maggior parte dei miei progetti personali: per caso, quando mi è stato chiesto di disegnare un poster per Mad Max Fury Road: un film che ho amato, ma che è lontanissimo dalla mia estetica. Dovevo perciò trovare un modo per poterlo raccontare che fosse in sintonia con il mio segno. Ho provato allora a immaginarlo come la versione in carne, ossa e polvere di Wacky Races, cartone animato che adoro: ho messo i personaggi del film di Miller a bordo dei veicoli del cartone animato, dando vita ad un mash up che mi ha divertito moltissimo disegnare. Mi sono divertito talmente tanto che ho iniziato a immaginare altri “strani incontri” fra film, serie tv, cartoni animati della cultura geek ai quali sono affezionati. Ne è nato un progetto che sta prendendo vita sul mio tavolo da disegno in queste settimane e che conto di riuscire a finire prima dell’estate.
Che progetti hai per questa serie? Verranno pubblicati?
Ho già una ventina di soggetti pronti. Spero di farli diventare presto una mostra: c’è già l’interessamento di una galleria oltreoceano che la potrebbe ospitare prossimamente. Però sono a metà strada: l’obiettivo è quello di arrivare ad avere almeno il doppio dei soggetti per poter pubblicare anche un libro che li raccolga tutti.
Cosa ne pensi dello stato di salute dell’illustrazione (indipendente e non) oggi in Italia?
Ne stavo parlando giusto qualche ora fa a pranzo con un mio illustre collega: l’illustrazione in Italia sta attraversando un periodo davvero positivo e stimolante, che credo meriterebbe di essere raccontato e storicizzato. So che le parole “positivo” e “Italia” difficilmente convivono nella stessa frase, ma negli ultimi tre anni ci sono stati segnali progressivamente sempre più importanti: l’illustrazione ha iniziato ad uscire dai circoscritti ambiti nei quali storicamente è stata relegata, arrivando a ritagliarsi spazi sempre maggiori nel mercato della comunicazione. C’è sicuramente ancora molto da fare, soprattutto per quanto riguarda la percezione di questa professione, ma i segnali che arrivano dal mercato sono davvero molto incoraggianti. Con Associazione Illustri stiamo lavorando proprio in questa direzione, attraverso un festival biennale che racconta la scena italiana e con una serie di appuntamenti che ne approfondiscono e promuovono il grande valore creativo.
Qualche tua novità da spoilerarci?
Ti posso dare due notizie: a settembre è prevista l’uscita di una lampada che ho ideato e disegnato per un marchio italiano. E inoltre sto lavorando in queste ore ad un progetto che si colloca proprio fra quei segnali positivi di cui stavo parlando poco fa: un’altra grande azienda simbolo del made in Italy, mi ha contattato per commissionarmi alcune immagini a supporto della comunicazione di un loro importante evento. Non posso ancora fare nomi o dare dettagli, ma prometto che sarete i primi con cui ne riparlerò non appena potrò farlo.