Tutti parlano di Snapchat, ha intorno un hype pazzesco, vai a sapere se motivato o meno: forse se avete intorno ai trent’anni avete scaricato l’app iOS o Android per illudervi di averne dieci, o quindici in meno di anni.
Però poi sorpresa! Quando avete provato a usarlo vi siete sentiti vecchi, vecchi, vecchi, come e più di Clint Eastwood in Gran Torino. Parlo per esperienza personale: in fondo siamo qui a confrontarci serenamente, in questa riunione di AA – i famosi Anziani Anonimi.
Una volta scaricata avrete chiuso l’app con la stessa espressione di Clint. Eppure un’app che permette di far vomitare arcobaleni non può essere cattiva. Una gif di Trump che vomita arcobaleni, per favore.
Che cos’è e come funziona?
Ok quindi ora prepariamoci a spiegare che cos’è e come funziona Snapchat. Snapchat è un’app iOS e Android, gratuita, che ha qualcosa di molto diverso dai social media che siamo abituati a frequentare. È principalmente un servizio di messaggistica che consente di inviare e condividere brevi video, foto, o messaggi di testo alla nostra cerchia sociale. Tutto qui, niente di più, niente di meno. E fin qui niente di strano, queste cose le propongono un sacco di app,
Perché Snapchat è speciale?
La differenza è il “come” propone le sue feature. Per Snapchat questa differenza la fa un punto fondamentale: Snapchat è effimero. I video – che troviamo raccolti nella nostra “Storia”, all’interno dell’app – una volta registrati scompaiono dopo 24 ore. Sì, possiamo salvarli volendo, ma è un po’ contrario allo spirito del gioco.
Oltre a questo permette di fare una serie di cose buffe, completamente inutili, e per questo divertenti e e fondamentali: ci sono i filtri per i nostri video e le nostre foto, possiamo fare face swap, ovvero scambiarci la faccia con un amico o con anche altro – un po’ come con MSQRD, ma meglio – e soprattutto possiamo raccontare quello che ci sta capitando una maniera nuova, coinvolgente e spontanea.
Bello eh? E poi? E poi basta, non serve altro. Tutto qui. Snapchat è questo.
Facciamo finta di usarlo?
È talmente semplice che è quasi difficile spiegarlo, proviamoci. Facciamo finta di avere appena scaricato l’app di Snapchat sul nostro smartphone, apriamo Snapchat per la prima volta e ci troviamo davanti una schermata, decidiamo di registrare un video. Teniamo premuto il bottone che fa partire la registrazione – dura al massimo 10 secondi – a quel punto possiamo modificare il video con qualche filtro buffo. Fatto? Abbiamo aggiunto che so, la temperatura? O la velocità a cui eravamo in quel momento? O un geofiltro che dirà al mondo dove siamo? Ok.
A quel punto lo aggiungiamo alla nostra “Storia” e sarà visibile per 24 ore a tutti quelli che ci seguono. Non solo però: registrato un video, possiamo anche mandarlo a qualcuno in privato: fate conto che è come se lo status di Facebook diventasse un video di massimo dieci secondi – o una foto – che rimarrà visibile solo per 24 ore. Ah, e se volete potete sapere chi lo vede. No, non fate gli screenshot ai video o alle foto altrui, lo screenshottato se ne accorge, gli o le arriva una notifica. Fine.
Sì, potete anche chattare testualmente con i vostri amici, ma non ha molto senso farlo, Snapchat è principalmente un diario video spontaneo e poco costruito in cui raccontate che cosa vi è successo nelle ultime 24 ore – e in cui vedete cosa è successo al resto del mondo nelle ultime 24 ore, certamente – per mostrarlo a chi volete. È un reality in cui decidete voi chi seguire. E di quel reality anche voi fate parte.
Ma chi c’è su Snapchat?
Chi possiamo seguire? Ci sono i brand su Snapchat, ci sono i magazine, e sì ci sono i vip. E come si comportano? Be’, dipende. I brand in qualche caso sono “autentici” – per quanto lo possa essere un brand – mentre i magazine cercano di proporre i loro contenuti in un modo differente da quello consueto, in una modalità “Snapchat native”: basta dare un’occhiata alla sezione Discover, dove ci sono – giusto per dire i primi cinque che mi vengono in mente – Vox, MTV, Comedy Central, BuzzFeed e National Geographic.
Funzionano, fanno cose interessanti? Ni, qualche volta sono contenuti interessanti, qualche volta meno, come ovunque, da sempre. Chi seguire? BuzzFeed qualche mese fa ha fatto un elenco, in coda al post di Gianluca Diegoli che vedremo nel prossimo paragrafo trovate qualche altro nome di italiani, ma la cosa più divertente è avere qualche amica o qualche amico su Snapchat.
Perché andarci adesso?
Gianluca Diegoli raccontava in un bel post che cos’è e perché su Snapchat bisogna andarci adesso – se siete curiosi eh, non è che l’ha ordinato il medico di essere su Snapchat, tantomeno se siete un’azienda, un brand o qualunque cosa non sia un essere umano – e diceva “perché Snapchat è spontaneo? Perché non c’è l’effetto “sei in onda”, esattamente come quando parliamo di persona a un amico. L’effetto “sei in onda”, online, è più percepito che reale, perché poi anche gli altri social non hanno davvero passato: chi legge i tweet di tre ore prima? Nessuno (…) E nel brodo primordiale snapchattiano siamo ora proprio allo stadio della spontaneità e della massima leggerezza (…) È il momento in cui non si possono creare fake su Snapchat, perché è una specie di riconoscimento vocale e facciale in diretta: Eva Longoria che così al volo, iPhone in mano, prende in giro la voce registrata del Frecciarossa che urla ai passeggeri di abbassare la voce per non disturbare i passeggeri è impagabile. Non è staff. È proprio lei, in diretta. O i cagnolini di Paris Hilton, sono loro. Brutti e rompicoglioni“.
Tutto qui: ora come ora Snapchat è la piattaforma più “libera” e divertente del momento. Molto più di Facebook o Twitter, dove ormai siamo tutti un po’ ingessati.
È un po’ così.