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A lungo si è parlato del rischio di estinzione delle api, utili insetti che sono un indicatore biologico della qualità dell’ambiente, minacciate dal cambiamento climatico, dall’inquinamento e dall’eccessivo uso di pesticidi. Oggi, con il lockdown, un fenomeno importante potrebbe rappresentare la salvezza per questi piccoli insetti gialli e neri: la maggiore crescita spontanea di erbacce e fiori lungo le strade.
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In generale, dallo scoppio della pandemia, con lo stop a tutte le attività e con l’isolamento, la natura ha ricominciato a fiorire ed ha effettivamente cominciato a riprendersi i suoi spazi. Abbiamo già parlato di riduzione dell’inquinamento, di miglioramento della qualità dell’aria e del tana libera tutti per gli animali…ma non abbiamo ancora parlato di un dato davvero importante e benefico per il nostro pianeta, rilevato da Plantlife, la più grande organizzazione europea per la conservazione dedicata ai fiori selvatici: la libera crescita di erba ai bordi delle strade, non ostacolata dall’uomo e dalla sua falciatura, permettendo a moltissimi fiori di crescere spontaneamente, offre una maggiore quantità di polline e contribuisce a mantenere in equilibrio gli ecosistemi agrari e naturali, favorendo la biodiversità.
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L’aumento dei fiori selvatici rappresenta, quindi, un aumento del fabbisogno alimentare per le api e per altri insetti, anche per farfalle, la cui sopravvivenza dipende proprio dalle piante selvatiche.
L’importanza fondamentale di questi prati, troppo a lungo inconsiderata, aveva spinto nel 2013 Plantlife a intraprendere un progetto di sensibilizzazione destinato alle amministrazioni locali. Lo scopo era quello di diminuire la falciatura dell’erba ai lati delle strade e lasciare che la natura facesse il suo corso: “bisogna tagliare meno e tagliare dopo. Lasciare che i fiori sboccino così si rafforza tutto l’ecosistema. Gli insetti impollinatori, come le api, possono fare il loro dovere e garantire la sopravvivenza di molte piante”, aveva spiegato un portavoce di Plantlife alla BBC. A Londra erano stati creati dei “corridoi per le api” ed erano stati gettati semi di fiori selvatici in 22 parchi a nord della città per tutelare e favorire la sopravvivenza di questi preziosi animali.
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Un progetto che, oggi, viene ripreso, accelera il suo passo e approfitta del tempo del lockdown per far capire a tutti che “dobbiamo riconvertire noi stessi e tornare a uno stato più selvaggio, accettando il meraviglioso disordine della natura”, dice Kate Petty di Plantlife.
Dobbiamo fare di tutto, ora, per evitare, domani, di tornare indietro a un regime pre-pandemia avverso al nostro pianeta, all’ambiente, agli animali, all’uomo, salvaguardando le api come tutte le altre specie e salvaguardando il potenziale dei prati selvatici, scrigni per la biodiversità, come tutti gli altri ecosistemi.
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