I pipistrelli sono dei veri e propri serbatoi d’infezioni, oltre al SARS, sono portatori asintomatici anche del virus di Marburg, della rabbia e dell’ebola. Il Covid 19 ci ha sicuramente aperto gli occhi su quanto l’impatto dell’uomo sull’ambiente abbia provocato mutamenti nell’atteggiamento di diverse specie con conseguenze che solo il più nefasto dei romanzi apocalittici poteva prevedere. Ma la pandemia che ci sta affliggendo ormai da un anno è solo il risvolto più manifesto di tutta un’altra serie di piccole disavventure, sicuramente meno evidenti ma non per questo meno significative, causate dall’uomo alla fauna autoctona. Ad esempio, gli scoiattoli a Varese sono stressati.
Capire le reazioni della fauna locale alle variazioni ambientali indotte dall’uomo è l’obiettivo che si è posto SelvatiCittà, il progetto promosso dal comune di Varese insieme all’Università dell’Insubria. Il primo focus è stato rivolto proprio ai piccoli roditori che animano il capoluogo lombardo, il disboscamento, con la conseguente perdita di diversi alberi di castagne e querce, ha drasticamente ridotto la fonte di approvvigionamento primario per gli animali nel loro habitat naturale.
La ricerca sulle variazioni comportamentali delle popolazioni urbane di scoiattoli sarà condotta attraverso due differenti canali, la misurazione scientifica dei metaboliti causati dallo stress e un sistema di foto-trappole situate nelle maggiori aeree verdi del comune. Gli esemplari che si sono spinti sino ai bordi delle città, o che si sono abituati a vivere nei parchi delle numerose ville storiche, sono stati indotti dall’abbondanza di (nuove) opportunità che solo un sito antropizzato poteva offrire, ma, proprio come gli esseri umani, anche gli scoiattoli risentono degli effetti negativi tipici dell’ambiente metropolitano. L’inquinamento (atmosferico, acustico e luminoso) così come il cambio innaturale dell’alimentazione hanno indotto gli Sciurus vulgaris cittadini a sviluppare diverse patologie, assenti negli esemplari di “campagna”, con gravi conseguenze sulle abitudini, anche riproduttive, in una specie già minacciata da più di 70 anni dall’introduzione del cugino americano dal manto grigio.
Quando vi lamentate rientrando a casa dall’ufficio, pensate che c’è sempre uno scoiattolo che sta peggio di voi.