Tutto quello che vedi un giorno sarà tuo, a patto che l’oceano non se lo divori prima. Se dovessimo promettere qualcosa ai nostri pronipoti, probabilmente dovremmo prima fare i conti con il cambiamento climatico. Il tema è molto dibattuto: più inquiniamo, più liberiamo anidride carbonica e altri gas serra che causano un incremento della temperatura – cioè, c’è più calore che resta intrappolato sul pianeta – che a sua volta fa sciogliere i ghiacci perenni.
Tutta quell’acqua da qualche parte deve pure andare, anche se fare i calcoli non è certo la cosa più facile al mondo. Però ci vuole poco a immaginare lo scenario peggiore che potremmo trovarci di fronte. Quello dove va tutto male e gli oceani sommergono le città del 2100. Lo vedi chiaramente in queste foto interattive dell’artista Nickolay Lamm, elaborate sulla base dei dati di una ricerca che prende in considerazione lo scioglimento dei ghiacci e l’innalzamento del livello del mare.
Nickolay Lamm – Durban, Sud Africa
Se spostate il cursore verso destra potete passare dallo scenario più ottimista a quello apocalittico – e viceversa. L’autore della ricerca Benjamin Strauss ha presentato i dati su cui si è basato Lamm in un post su Climate Central, l’organizzazione no-profit focalizzata su giornalismo e climatologia. Strauss ha spiegato che le immagini pessimiste “mostrano le proiezioni dell’innalzamento del livello degli oceani nel dopo-2100 che potrebbero manifestarsi in seguito al riscaldamento di 4°C dovuto all’inquinamento da anidride carbonica nei prossimi decenni.”
Le immagini ottimiste invece “mostrano le proiezioni basate sul riscaldamento di 2°C dovuto all’inquinamento da anidride carbonica. Questo livello di riscaldamento corrisponde all’obiettivo limite che, come ampiamente discusso oggi, sarebbe la soglia per evitare la catastrofe del cambiamento climatico.”
Nickolay Lamm – Sydney, Australia
Le immagini inquietanti di un futuro sommerso sono solo la punta più appariscente dell’iceberg. Dietro alla lotta al cambiamento climatico ci sono interminabili discussioni sulla riduzione delle emissioni inquinanti, le quali culminano periodicamente nella Conferenza delle Nazioni Uniti sul Clima che quest’anno si terrà a Parigi a dicembre.
Nickolay Lamm – Mumbai, India
Insomma, le scelte di oggi possono ancora influenzare il futuro. Probabilmente non sarà la nostra generazione a scoprire come andrà a finire questa storia, né dovrà pagare le potenziali conseguenze negative di un innalzamento del livello dei mari – ok, niente a che vedere con le mappe dell’Italia sommersa di questo disegnatore.
Tuttavia, saremo noi a decidere quale sarà l’aspetto delle nostre coste. E non si tratta di proteggerle dal cambiamento climatico – nella mappa qui sotto potete esplorare gli scenari di Climate Central in qualsiasi parte del mondo – ma di salvarle dalle speculazioni edilizie che le divorano pezzo dopo pezzo.