Ambiente

Le foto di questi animali sono composte da tanti pixel quanti sono gli esemplari rimasti in vita

I pixel sono quei minuscoli quadratini di colore pieno che compongono un’immagine digitale; più ce ne sono, più l’immagine acquista nitidezza, quando invece sono pochi, l’effetto è quello sgranato delle prime foto digitali. Partendo da questo semplice presupposto, una campagna del 2018 sta facendo di nuovo il giro dell’internet. Si intitola WWF Japan – Population by Pixel e mostra delle foto di animali in estinzione, formate da tanti pixel quanti sono gli esemplari rimasti in vita.

La campagna è stata creata dall’agenzia Hakuhodo C&D / Tokyo  e ideata dai direttori creativi Nami Hoshino, Yoshiyuki Mikami e il designer Kazuhiro Mochizuki, al cui lavoro si è poi ispirato JJ Smooth 44, aggiungendo altri animali. [Fonte]

Veniamo al motivo per il quale questa campagna è diventata famosa in tutto il mondo: le immagini sembrano di pessima qualità, quindi catturano l’attenzione e quando si va a leggere il messaggio, è ancora più toccante. Gli animali delle specie ritratte rimasti in vita sono troppo pochi, si riesca a contarli, se ne togliessimo anche uno solo l’immagine sarebbe ancora più nebulosa e, alla fine, non ci ricorderemo più neanche come sono fatti. Come nel caso dell’aquila qui sotto e di quegli animali che, con questa grafica concettuale, non riusciamo più neanche a distinguere.

© Hakuhodo C & D Tokyo

 

© Hakuhodo C & D Tokyo

 

© Hakuhodo C & D Tokyo

 

© Hakuhodo C & D Tokyo

 

©  JJSmooth44

 

©  JJSmooth44

 

©  JJSmooth44

 

©  JJSmooth44

 

©  JJSmooth44

 

©  JJSmooth44

 

Raffaele Portofino

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Raffaele Portofino

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