La sfida più importante dei nostri tempi è quella che mette in ballo il futuro stesso del nostro pianeta. Tra surriscaldamento, cambiamenti climatici e consumi alle stelle, la via delle risorse rinnovabili è l’unica in grado di assicurare uno sviluppo responsabile: una via non certo facile, che implica il cambiamento di buona parte del sistema su cui poggia la produzione mondiale, ma che inizia a essere intrapreso. Almeno da chi può, come ad esempio da Capo Verde, che punta a basarsi esclusivamente su energie rinnovabili nell’arco di una decina d’anni.
Si tratta di una notizia non da poco, visto che al momento i paesi che più si avvicinano a questo obiettivo sono quelli ricchi come Svezia, Islanda o Germania, oppure quelli che hanno particolari caratteristiche sul proprio territorio, come Costa Rica e Nicaragua, ricchi di vulcani e quindi in grado di sfruttare la loro energia geotermica. Capo Verde non fa parte di nessuno di questi gruppi, anzi: la sua conformazione geografica, caratterizzata da dieci isole non particolarmente grandi al largo del Senegal, impedisce di capitalizzare al meglio le possibili fonti di energia alternative.
Il 100% dovrebbe quindi essere raggiunto con un mix tra energia eolica, solare, geotermica e marina: un ottimo esempio, seppure su piccola scala. Gli abitanti di Capo Verde sono infatti meno di 600mila, più o meno gli stessi di Genova: pensate che svolta se l’elettricità di una città come Genova fosse interamente prodotta attraverso fonti rinnovabili. Capo Verde dimostra che è possibile.
FONTE | Quartz