Un passo avanti e uno indietro. Si potrebbe riassumere così il momento della carriera di Lorenzo Ceccotti in arte LRNZ, esploso come uno dei disegnatori italiani più importanti con il suo Golem, uscito per BAO nel 2014. Una graphic novel di grande successo, che parla di un futuro distopico in cui il mondo è sull’orlo del baratro e gli esseri umani contano sempre meno. Una storia che ha fatto circolare molto il nome di LRNZ e gli ha permesso di aprirsi diverse strade, lungo le quali, appunto, ha compiuto un passo avanti e uno indietro.
In senso cronologico, non qualitativo. Quello avanti è costituito dal lavoro al progetto Monolith, fumetto+film a cui lavoreranno Sergio Bonelli e Sky, con la benedizione di Roberto Recchioni. Il passo indietro invece è quello che ha portato LRNZ a confrontarsi con Astrogamma, storia pubblicata nel 2006 e ora in uscita in una nuova edizione per BAO Publishing.
Come in Golem, in Astrogamma l’umanità non se la passa bene: in questo caso per colpa di una mutazioni che ha reso giganti tutti gli insetti. Numericamente e fisicamente inferiori, gli essere umani iniziano una lotta impari, aiutati da un ragazzino che è diventato una sorta di supereroe. Il tutto rigorosamente ambientato in Italia, tra Roma e provincia, per l’esattezza. In occasione della nuova edizione di Astrogamma abbiamo contattato LRNZ per fargli qualche domanda.
Astrogamma è stato riunito da BAO in un unico volume dopo essere stato pubblicato inizialmente nel 2006. Assemblando tutto cosa hai provato?
Di norma quello che faccio mi disgusta dopo 5 minuti che ho finito di farlo. Figurati dopo quasi 10 anni. Maneggiavo i file con uno scafandro. Astrogamma ha visivamente degli strappi stilistici piuttosto drastici, le prime 40 tavole erano state disegnate in 6 anni. 6 anni sono case, città, fidanzate completamente diverse.
So che hai cambiato diverse parti, è stato difficile rimettere mano e testa a qualcosa fatto quasi 10 anni fa?
L’operazione di ri-disegnare le tavole iniziali, oltre che uno strazio immane a dimostrare l’immenso amore che ho per i miei lettori (privilegiati!), è stato un divertente esperimento di restauro, più che di miglioramento senza compromessi: ho cercato di muovermi in un range espressivo compatibile con la mia testa del 2006, imbrogliando qualche volta, ma cercando di restare fedele alla seconda parte del libro più che potevo. È stato buffo fingermi inesperto e sorvolare sulle mie lacune con una scusa vera. Il risultato, alla fine mi pare soddisfacente, ma non sono ancora passati 5 minuti quindi sono poco attendibile. È BELLISSIMO vedere che una cosa praticamente caduta nel vuoto dieci anni fa ora stia avendo una vita così bella, specie nella veste spaccona che BAO Publishing mi ha amorevolmente permesso di cucirgli addosso.
Gli insetti giganti che invadono l’Italia e il mondo: perché questa scelta allora? Al di là degli aggiustamenti grafici e del lavoro di “restauro”, come l’hai definito, cosa avresti cambiato della storia?
Niente, sono onesto. La storia è esattamente come la volevamo io e Alessandro Caroni, coautore del libro.
In uno dei primi capitoli c’è una lunga citazione di Leopardi, come mai questa scelta?
Astrogamma è un fumetto sull’evoluzione, sulla volontà di vivere, sulla natura, sulla caducità della vita e la furia incontrollabile della natura. Leopardi certe cose le ha dette prima e meglio di tutti. Tanto basta. Per noi quelle due tre battute sono rafforzative in maniera perfetta delle tematiche originarie che muovono tutta la storia.
Per coincidenza, Astrogamma inizia a Ostia, dove si svolgono alcune scene importanti di Suburra: credi che la narrazione di genere in Italia stia vivendo un buon momento, al di là del mezzo con cui viene veicolata?
Sono cresciuto leggendo fumetti giapponesi, francesi, italiani, americani. I migliori si svolgono nei luoghi vissuti dall’autore. Mi vengono in mente Rumiko Takashi così come Tamburini e Liberatore per fare due nomi a caso diversissimi e con lo stesso spiccato senso del luogo. Ho sempre fatto fumetti che si svolgono a Roma o in Italia, per lo più, perché Roma la conosco bene, sicuramente meglio dei luoghi nei fumetti di altri paesi, per quanto li abbia amati alla follia. Chiaro che la tentazione quando si è giovinetti è quella di ripetere pedissequamente l’immaginario americano, o giapponese, ma bisogna rendersi conto che, a parti invertite, loro non avrebbero prodotto quello che hanno prodotto. Tutto qua: il territorio è uno strumento enorme, giocare fuori casa non ha molto senso, strategicamente, a meno che il viaggio non sia una componente strutturale. E poi oh, vivo a ROMA. Come si fa a non parlarne? Sul buon momento del genere in Italia non mi sento di potermi esprimere perché non ne so molto. Che non vuole essere una smentita eh!
Sei probabilmente uno dei disegnatori italiani con uno stile più internazionale: è stato difficile imporlo in Italia?
Direi di no. Non ho dovuto imporlo a nessuno, anzi! Poi sai, internazionale o meno non saprei neanche dirti cosa voglia dire per il disegno. Per me esiste il buon disegno che fa quello che serve, diventa poco importante se è francese o tedesco o coreano. Il disegno è un linguaggio universale, sicuramente mooooolto più di tanti altri.
L’uscita di Astrogamma verrà accompagnata da un tour di presentazione di LRNZ, che inizierà il 13 novembre presso la Feltrinelli di Galleria Colonna. Nell’immagine qui sotto trovate tutti gli altri appuntamenti.