Nella notte tra il primo e il 2 novembre del 1975, Pier Paolo Pasolini venne ucciso sulla spiaggia dell’idroscalo di Ostia. Sul suo delitto si è detto e scritto di tutto, con inchieste mai chiare che hanno fatto nascere teorie del complotto degne di un film di spionaggio. Noi qui non vogliamo parlare di tutto questo, né metterci a disquisire dell’intellettuale Pier Paolo Pasolini.
Preferiamo di gran lunga ricordare la sua importanza in vita e il modo in cui continua a essere presente nella vita culturale italiana.
Qui sotto, PPP raffigurato come icona da Mirko Bruner
Nel 1997, la band newyorkese Blonde Redhead gli dedicò una canzone che strappa il cuore, dal titolo Pier Paolo.
Davide Toffolo, fumettista e musicista nei Tre allegri ragazzi morti, ha scritto e disegnato Pasolini, una sorta di reportage in cui si scopre che PPP è ancora vivo.
Uno dei piaceri della vita tormentata dello scrittore, regista, poeta, drammaturgo e giornalista PPP è stato il calcio. Non si direbbe, visto lo spessore intellettuale, ma lo amava da morire e spesso giocava come ala sinistra. A detta di Fabio Capello, che lo conosceva bene, era pure bravo. In suo onore il 31 ottobre è stato giocato un torneo di calcio chiamato Pasolini gioca ancora, al quale hanno partecipato tra gli altri Ninetto Davoli, Matteo Garrone e Abel Ferrara, che lo scorso anno ha dedicato un film all’omicidio dell’intellettuale italiano. Qui sotto, una foto storica in cui gioca con Gianni Morandi.
Su Totò, che con Pasolini lavorò a fine carriera in Uccellacci e uccellini e in Che cosa sono le nuvole, PPP scrisse “Dicono che Totò fosse un principe. Una sera che eravamo a cena insieme diede una mancia di venticinque lire a un cameriere. Di solito i principi non danno simili mance, sono taccagni. Se Totò era un principe, era dunque un principe molto strano.”
Sotto, la canzone Che cosa sono le nuvole, scritta da PPP e Domenico Modugno.
In questa foto stupenda invece Pasolini è con Maria Callas, la divina che volle dirigere in Medea e che fu il suo amore platonico, impossibile. La soprano, stando a quanto racconta Dacia Maraini, avrebbe invano tentato di convertirlo all’eterosessualità.
Questa è la sua ultima intervista, realizzata in occasione della presentazione francese del suo ultimo film, Salò o le 120 giornate di Sodoma.
Un murales di Diavù che testimonia ancora oggi l’importanza assoluta di Pasolini, che vive sui muri delle città.
La celebre orazione funebre di Alberto Moravia ci ricorda tutto ciò che abbiamo perso con l’omicidio di Pier Paolo Pasolini.