Tutti abbiamo foto di famiglia in casa. C’è chi le espone con orgoglio alle pareti e chi si limita a lasciarle in album o scatole, come archivio personale. E poi c’è chi è talmente appassionato da creare un intero progetto per salvaguardare e diffondere il patrimomonio di foto e storie che ogni famiglia porta con sé.
Il progetto in questione si chiama Save Family Photos ed è di una semplicità disarmante: si manda una foto, accompagnata dalla storia che porta con sé. Quello che colpisce è la semplicità di quelle immagini e la capacità di offrire uno sguardo sulla quotidianità del tempo, riportando nonni e bisnonni al ruolo di semplici ragazzi e ragazze. Come non li abbiamo mai visti.
Il progetto è, senza mezzi termini, splendido. Per farvelo capire abbiamo scelto dieci foto, ma il consiglio è di farsi un giro sull’account Instagram e sul sito.
Le foto sono più o meno belle, più o meno in posta, ma aprono sempre porte su storie bellissime. Come quella di Amanda, nata nel 1903 in Tennessee e malvista dai suoi concittadini perché troppo scura di capelli e troppo eccentrica nel vestire:
Oppure le gite della famiglia Pearson nel NordOvest degli USA, negli anni ‘30
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“La bisnonna Bobbie sulle spalle di uno sconosciuto in una spiaggia di Chicago, negli anni ‘10”
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“I passatempi di nonna negli anni ‘50”
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“Papà che legge il New York Times, 1943”
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“Nonna e le sue amiche, negli anni ‘40. Nonna era per metà indiana, aveva 12 fratelli e si sposò a 13 anni”.
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“I nonni durante una gita in campeggio a Yellowstone, negli anni ‘20. Lui era mormone, lei no. Ho trovato diverse foto di questa gita: erano circa una decina e tutti vestiti in questo modo magnifico”
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“Questa è mia nonna Shirley, nel 1956, quando aveva 18 anni. Spedì questa foto a mio nonno, mentre lui era nell’esercito”
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“I miei bisnonni e i loro 4 figli, all’inizio del Novecento. I loro antenati dovettero scappare dall’Europa per motivi religiosi. Ancora oggi, alcuni discendenti vivono nella stessa casa costruita da loro oltre 300 anni fa”.
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“Mia nonna e la sua gemella, 1923”
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