Solo qualche settimana fa Quentin Tarantino ha deciso di abbandonare il suo prossimo progetto, The Hateful Eight, perché lo screenplay del nuovo western firmato dal regista americano sarebbe finito sotto gli occhi indiscreti di troppe persone. Quello del regista di Pulp Fiction, però, non è il primo caso di film abortito prima dell’effettiva realizzazione. Di seguito vi elenchiamo 11 casi di film mai nati e che sarebbero potuti entrare nella storia del cinema:
The Streets of Laredo, di Larry McMurtry e Peter Bogdanovich
La regia sarebbe dovuta essere affidata a John Ford, Bogdanovich scritturò John Wayne, Henry Fonda, e James Stewart per un western all-star di cui curò la sceneggiatura insieme a Larry McMurtry. Peccato che le tre star declinarono l’offerta e la pellicola non fu mai realizzata. Anni dopo, McMurtry, adattò il suo romanzo per una mini-serie tv con Tommy Lee Jones nel ruolo di John Wayne, Robert Duvall nella parte Stewart e Robert Urich nei panni di Fonda.
The Loves of d’Annunzio and Duse, di Orson Welles
Probabilmente, nessun regista ha lasciato progetti cinematografici più incompleti di Orson Welles ma questo progetto del 1952 non ha mai superato nemmeno la fase di sceneggiatura. Il regista scrisse il copione drammatizzando la storia d’amore selvaggio dell’attrice Eleonora Duse con Gabriele D’Annunzio per adattarlo a Greta Garbo e Charlie Chaplin, scelti come protagonisti dal maestro. Quando entrambi gli attori rifiutarono il progetto lo script rimase fermo e Welles abbandonò l’idea.
One Saliva Bubble, di David Lynch e Mark Frost/ The Dream of the Bovine, di David Lynch e Robert Engels
Ci sono quasi altrettanti film irrealizzati di Lynch quanti di Welles, questi sono solo due dei progetti più interessanti. Lynch e Frost scrissero One Saliva Bubble alla fine del 1980, circa un anno prima di collaborare alla sceneggiatura di quello che sarebbe poi divenuto Twin Peaks. Steve Martin e Martin Short erano stati opzionati per i due ruoli principali, peccato che poi il film non fu mai realizzato.
Lynch scrisse poi The Dream of the Bovine con Engels nel 1993, descrivendolo come “una brutta, stupida commedia repellente, ma ho trovato il tutto semplicemente fantastico”. Era la storia di tre uomini che erano soliti essere mucche. Harry Dean Stanton sarebbe dovuto essere uno di quegli uomini. Il regista ebbe la folle idea di provare a scritturare Marlon Brando in uno degli altri ruoli; ovviamente Brando by-passò l’offerta di scritturazione definendo la sceneggiatura “completamente vuota”.
Balzac, di Samuel Fuller
Rinomato duro raccontatore e regista idiosincratico, Fuller ha lasciato diverse sceneggiature lungo il suo cammino, da Cain and Abel a The Charge at San Juan Hill passando per uno sci-fi sulla Lisistrata chiamato Flowers of Evil e un film di protesta sul Vietnam chiamato The Rifle. La sua più intrigante e mai realizzata pellicola è però un biopic di Honoré de Balzac, uno dei suoi scrittori preferiti. Dall’ autobiografia di Fuller A Third Face: “La mia apertura vedeva un giovane Balzac e sua madre in una diligenza in fuga, sfrecciare lungo una strada infida accanto ad una scogliera, il futuro romanziere alle prese con le redini dei cavalli spaventati riesce ad uscirne indenne. Maledizione, Balzac sarebbe stato un sexy film d’avventura con molta azione! “.
The Brotherhood of the Grape, di Robert Towne o Curtis Hanson
Questo romanzo di John Fante (autore di Chiedi alla polvere) del 1977 è stato scelto due volte per adattamenti cinematografici. Poco dopo la sua pubblicazione, Robert Towne (Chinatown, Shampoo, The Last Detail) scrisse una sceneggiatura, che Francis Ford Coppola aveva in programma di dirigere. E ‘stato uno dei vari progetti degli anni ’80 che Coppola avrebbe voluto fare dopo il fallimento, ampiamente pubblicizzato, di Una notte lunga un giorno. La società di Coppola, l’ American Zoetrope, mantenne comunque i diritti cinematografici e, alla fine del 1980, Curtis Hanson (che avrebbe poi diretto LA Confidential e Wonder Boys, tra gli altri) ritoccò lo script che sperava di dirigere con Burt Lancaster come protagonista. Anche questa operazione non andò mai in porto.
Who Killed Bambi?, by Roger Ebert
Quasi un decennio dopo l’uscita del loro classico di culto Lungo la valle delle bambole, il critico cinematografico Ebert ed il regista Russ Meyer vennero assunti dal manager dei Sex Pistols, Malcolm McLaren, per creare un girato sui Pistols descritto come una sorta di Hard Day’s Night in versione punk -rock . Secondo Ebert (che parla del film qui), solo un giorno e mezzo di riprese circa venne completato prima che la cosa saltasse; si narra dello scetticismo della 20th Century Fox e di fatture non pagate di McLaren come possibili motivi della non realizzazione del film. In entrambi i casi, si può leggere la sceneggiatura di Ebert qui.
Gershwin, di Paul Schrader and John Guare
Come uno degli sceneggiatori di maggior successo degli anni ’70 e ’80, Schrader (Blue Collar, Hardcore, American Gigolo) ha visto molti dei suoi script irrealizzati per vari motivi, ci piacerebbe aver visto il suo adattamento di Indagine su un cittadino al di sopra di ogni sospetto per Sidney Lumet con Al Pacino e Christopher Walken protagonisti. Ma ancora più interessante è questa proposta di progetto del 1981, un biopic di George Gershwin per la regia di Martin Scorsese (che ha diretto gli script di Schrader di Taxi Driver e Toro scatenato e, in seguito, l’ultima tentazione di Cristo e Bringing Out the Dead). Probabilmente, anche a causa del deludente risultato botteghino e (iniziali) cattive recensioni a The Raging Bull, il progetto restò in sospeso. Il testo rimase sul cassetto di Scorsese per oltre un decennio, la sua sceneggiatura in seguito fu ripresa dal drammaturgo John Guare (The House of Blue Leaves, Sei gradi di separazione). Quando Scorsese abbandonò definitivamente il progetto il produttore Irwin Winkler decise di lasciar perdere.
Noriega, di Oliver Stone
Il controverso regista Oliver Stone ha trascorso anni a sviluppare questo biopic del politico panamense Manuel Noriega sperando di cominciare le riprese nei primi anni ’90 con Al Pacino – che aveva recitato nello Scarface di cui Stone curò la sceneggiatura- come protagonista. Ma nel maggio del 1994, poco prima dell’uscita di Natural Born Killers, Stone annunciò che avrebbe abbandonato il progetto, anche perché il costo di 40 milioni dollari era diventato troppo rischioso. La storia di Noriega sarebbe poi stata raccontata nel 2000 attraverso il film tv Noriega : God’s Favorite (con Roger Spottiswoode alla regia e Bob Hoskins nel ruolo principale).
Fletch Won, di Kevin Smith
Lo sceneggiatore / regista di Clerks, Kevin Smith, è sempre stato un fan dichiarato di Fletch, non solo delle pellicole con Chevy Chase dirette da Michael Ritchie ma anche della serie originale di libri di Gregory McDonald che Smith cita come preziosa fonte di ispirazione per la sua scrittura. Così, quando i diritti per la serie di film resero disponibili, subito dopo il successo di Smith con In cerca di Amy, la Miramax li acquistò investendoci molto. Smith scrisse quello che ha definito un adattamento “follemente fedele al libro” di Fletch Won, la “storia delle origini” del 1985, in cui Irwin Fletcher diviene reporter investigativo. Il regista ha poi trascorso anni cercando di convincere il capo della Miramax, Harvey Weinstein, che l’unico uomo a cui assegnare la parte del giovane Fletch era Jason Lee. Weinstein non la pensava allo stesso modo ma il film era stato comunque vicino alla realizzazione con Ben Affleck, un altro dei preferiti di Smith, nel ruolo di protagonista. Il regista di Clerks ha definitivamente lasciato il progetto nel 2005 e , nonostante altri registi siano stati associati al lavoro in questione, continua a rimanere in stallo.
To the White Sea, di Joel e Ethan Coen
Dopo il successo di critica di Fargo e il sorprendentemente risultato al box office di Fratello, dove sei?, i fratelli Coen erano pronti a realizzare una delle loro opere più grandi: un film di guerra da 80 milioni dollari interpretato da Brad Pitt. Stiamo parlando, però, dei fratelli Coen non di due registi qualsiasi: la sceneggiatura era un adattamento del romanzo di James Dickey, la storia di un pilota della seconda guerra mondiale abbattuto a Tokyo e lasciato in balia di se stesso, con una narrazione in prima persona che i Coen avevano realizzato come fosse un silent movie. I boss degli Studios storsero il naso all’idea e il progetto crollò. La storia non suona del tutto dissimile da quella del prossimo film di Angelina Jolie, Unbroken, di cui i due fratelli del Minnesota hanno curato lo script.
A Day at the United Nations, di Billy Wilder e I.A.L. Diamond
Questo rappresenta un caso un po’ particolare dato che il lavoro è arrivato solo allo stadio di “trattamento” e non è mai stato sviluppato in una sceneggiatura completa. Per i cinefili ,amanti della commedia, questo è uno dei film più stuzzicanti mai non-fatti. La storia racconta che mentre lo scrittore / regista Billy Wilder era a New York per girare L’appartamento venne ospitato presso il palazzo delle Nazioni Unite ed ebbe così l’idea di fare un film sulle United Nations con i Fratelli Marx. Più facile a dirsi che a farsi dato che era passato più di un decennio dalla loro ultima, poco entusiastica pellicola, Love Happy. I fratelli Marx si mostrarono comunque ricettivi, così Wilder e il suo collaboratore IAL Diamante lavorato su un trattamento di 40 pagine. Potete leggere tutto qui ed è impossibile indovinare se effettivamente avrebbe mai funzionato, ma l’idea di Wilder di dirigere i Fratelli Marx era qualcosa di veramente intrigante. Poco dopo l’annuncio del progetto, purtroppo, Harpo Marx ebbe un attacco di cuore, Chico morì l’anno seguente ed il film non vide mai la luce.