In Canada esiste un serial killer a nome Mark Twitchell. O meglio, un aspirante serial killer, perché è stato fermato dopo un solo omicidio e un tentato omicidio. Ex filmmaker trentatreenne, contattava single incalliti su un sito di e-dating fingendosi una donna, gli dava appuntamento e poi tentava di ucciderli: con uno c’è riuscito, e ne ha sezionato il cadavere. Twitchell si ispirava dichiaratamente a Dexter, celeberrimo protagonista della serie omonima. Lo si è scoperto tramite un diario in cui spiegava nel dettaglio i suoi tentativi di diventare un serial killer come il suo eroe.
Condannato all’ergastolo, ora è protagonista di una nuova polemica. Già, perché se mentre il processo era in corso il giudice aveva decretato per lui un divieto di seguire Dexter alla tv, ora che è condannato in via definitiva gli è di nuovo permesso di guardare il telefilm (è proprio il caso di dirlo) incriminato. Ha infatti acquistato una tv a schermo piatto per la sua cella, e ha accesso a oltre 60 canali via cavo, anche se la sua preferenza va ovviamente a quel telefilm in particolare, come spiega in numerose lettere spedite dal carcere. L’associazione canadese dei familiari delle vittime di omicidio è in rivolta, mentre gli psicologi criminali obbiettano che ogni detenuto ha il diritto di fare ciò che più gli piace. Twitchell, tra l’altro, continua a sostenere che hanno male interpretato le sue intenzioni, che il diario era solo il tentativo di scrivere la sceneggiatura di un film horror e che in realtà è innocente. Ma spera che tutto questo gli serva da pubblicità per quando uscirà di prigione, perché quel film horror ha davvero intenzione di girarlo.