Vi parlo, ovviamente full spoiler, del , bellissimo, volume 15 di Dandadan.
Il quindicesimo tankobon di DanDaDan è un volume perfetto. Non saprei iniziare in altro modo questo mio pezzo di approfondimento, assolutamente full spoiler come dicono quelli bravi, a proposito della serie del momento. Se infatti la trasposizione in anime della serie di Yukinobu Tatsu ha reso popolarissime le vicende di Momo e Okarun, questo volume numero 15 a mio avviso rappresenta un peak assoluto dell’opera. Innanzi tutto partiamo da un dato di fatto per così dire tecnico. In questo tankobon si possono notare le caratteristiche più felici dello stile di Tatsu che, nonostante ami molto tratteggiare i propri personaggi anche in modo fortemente caricaturale, ama allo stesso modo essere estremamente preciso e ricco di dettagli e in questa storia lo è quasi a livello maniacale. Attraverso la moltiplicazione di un determinato tipologia di nemico, ancora una volta tratto a piene mani dal folklore giapponese, il mangaka ci guida per mano attraverso la sua follia estetica, con edifici che si animano, spiriti che si destano e, soprattutto, sentimenti, rimorsi e traumi che, letteralmente, esplodono nelle tavole della sua opera.
Tuttavia, all’altezza del volume 15, con un sacco di sottotrame ancora aperte, la macrotrama apertissima, diciamo così, e numerosi nuovi compagni che si sono uniti all’originaria coppia composta dai già citati Momo&Okarun diciamo che grandi novità in fatto di nuovi personaggi non sembrava proprio all’ordine del giorno. Eppure, lo sapete e lo sappiamo tutti, DanDaDan non ha mai e poi paura di strafare e di mettere “troppa carne sul fuoco”. Già perché l’introduzione di Rin Sawaki, quella che se fossimo ancora negli anni Novanta si sarebbe definita come “la secchiona della classe”, è un pilastro già fondamentale, che non è solo protagonista del volume 15 ma al tempo riesce, grazie alla sua vicenda narrata splendidamente, a raggiungere uno dei picchi emotivi dell’intera serie.
Rin, che in realtà è stata già introdotta capitoli e capitoli fa in brevi scene che non sembravano avere di per sé una grande importanza, ci si presenta come la classica brava ragazza, anzi brava bambina. Infatti già alle elementari lei è una bambina molto giudiziosa e rispettosa, che si deve occupare della nonna malata e inferma a letto mentre la madre, con un padre assente, si deve barcamenare in un lavoro che la tiene occupata anche di domenica. Ci sono svariate scene al tempo stesso molto dolci e molto strazianti legata alla vita domestica di Rin ma la mia preferita e quando la piccola bambina “sorprende” la madre che si è addormentata sul tavolo della cucina, un tavolo completamente occupato da scontrini della spesa, segno evidente che in quella casa di soldi ce ne sono pochi e bisogna fare tantissima economia. La bambina, con un gesto veramente incantevole, prende una coperta e la mette sulle spalle della madre, quasi che i ruoli tra le due fossero in qualche misura invertire. Eppure Rin, oltre a essere molto brava anche a scuola, ha un dono: ha una voce meravigliosa, un talento naturale, quasi un prodigio. Questa sua musicalità viene notata dalla sua compagna di classe Mai Kawabanga, una delle bambine più popolari della scuola, che ha il grande sogno di diventare una baby-idol. Ben presto le due vorranno “cantare” insieme per diventare una coppia di idol bambine. Ora avete capito il mio riferimento a Oshi no Ko, vero?
Eppure, proprio quando le due hanno un provino in televisione, questo sogno si deve interrompere. La madre di Rin è ancora una volta impegnata di domenica, proprio la domenica del provino e quindi Rin “è precettata”: non può andare all’appuntamento, visto che si deve occupare della nonna. Mai, la sua nuova amica, alla notizia rimane delusissima e apostrofa la bambina a male parole, dandola della traditrice. Rin sta malissimo per questo e nella scena più dolorosa dell’intero fumetto la si vede mentre prova le coreografie del ballo e canta la canzone che doveva portare al provino mentre il suo viso è scosso dalle lacrime. Ma ecco che, improvvisamente, la situazione pare ribaltarsi. La nonna infatti, sente la madre di Mai che prega Rin di venire al provino, visto che sua figlia è “completamente paralizzata dalla paura”. Rin non vorrebbe accettare ma la nonna la spinge a farlo, dicendo che “è grande abbastanza per badare da sola”. Allora la nipote si convince e accetta il passaggio dalla madre di Mai che si precipita da lei. Peccato che non arriverà mai, perché farà un tremendo e mortale incidente con l’autore. E con lei c’era Mai.
Questa serie di sfortunati eventi porteranno alla presenza spiritica protagonista del volume 15, sempre tratta dal più profondo e radicato folklore giapponese. Insomma, lo avete capito: il gradiente emotivo è elevatissimo, la sceneggiatura viaggia guizzante come una monoposto di Formula 1 e lo stile esplode nelle pagine del fumetto. DanDaDan non è solo la serie pazza e anarchica, cosa che è, ma anche molto consapevole e “furba”, nel senso buono, visto che cita a manetta opere contemporanee di grande successo, ora in modo più “velato”, la già ricordata Oshi no Ko, ora in modo proprio più manifesto, come Spy X Family. Quindi, insomma, se non l’avete ancora iniziata, conviene proprio farlo.