L’ultima, forse, esclusiva dell’era Nintendo Switch Mario e Luigi: Fraternauti alla carica è un fantastico viaggio ultra-pop.
Non so dirvi se davvero la, oggettivamente fantastica, era di Nintendo Switch si chiuderà, almeno nelle sue esclusive, con questo Mario e Luigi: Fraternauti alla carica ma quello che so dirvi è che il nuovo videogioco con protagonisti di cugini Mario e Luigi è un vero e proprio gioiello dal punto di vista del gaming. Ma andiamo con ordine. Dal punto di vista del genere di appartenenza Mario e Luigi: Fraternauti alla carica è un gioco di ruolo a turni, di stampo tradizionale, molto vicino, giusto per capirsi meglio, alla “formula” di Super Mario RPG, recentemente è stato ripubblicato in un ottimo remake (che ho recensito qui). Questa impalcatura viene sostenuto da un ritmo, da trovate e da meccaniche e da un gameplay diffuso che funziona senza se e senza ma: pur non avendo mai a che fare con un livello di sfida chissà quanto mai ostica, Mario e Luigi: Fraternauti alla carica è un meccanismo praticamente perfetto. Se infatti, come menzionato prima, si tratta di un videogioco a ruolo impostato su turni di attacco e difesa, tutta la differenza del mondo viene fatta dal tempismo con cui si effettuano le varie mosse: ad esempio se si pigia nell’istante giusto il pulsante corretto, avremo la possibilità di realizzare un danno giustappunto doppio al nostro avversario di turno così come scampare all’attacco nemico e quindi contrattaccare a nostra volta.
Tutta questo è diciamo il livello base delle meccaniche di gioco che poi, durante il prosieguo dell’avventura, viene via via ampliato con l’introduzione di nuovi oggetti, mosse da poter utilizzare e attacchi più o meno combinati. A questo si aggiunga una trama che, seppur nella sua totale-tombale semplicità funziona così come funziona, anzi per me è un vero e proprio punto di forza del titolo, è il mondo di gioco. L’idea di essere chiamati a riunire un mondo in rovina “mettendo in connessione” le varie isolette-navi che si soni sparpagliate all’indomani di un cataclisma più o meno “naturale” funziona, così come funziona il fil rouge che unisce le nostre avventure, ovvero una sorta di enenergia elettrico-magica appunto fondamentale per questa opera di interconnessione.
Il mondo di Elettria è una festa per gli occhi, con un livello di charachter-design veramente ispirato, con picchi contraddistinti dagli abitanti dei vari isolotti, veramente adorabili e super iconici. Insomma ancora una volta quando si ha a che fare con un’esclusiva di casa Nintendo, la qualità diffusa è sempre impressionate, così come la qualità lato gameplay, immediato da imparare e che poi può lasciare spazio “e gioco” a livelli di esperienza più o meno profonda. L’avventura di Mario e Luigi, a mio avviso, si merita un complessivo 8.5 che arriva a un 8.6 appunto per il mood tropicale e per il tono del mondo di Elettria che ho davvero adorato. Giocate questo titolo, sarà elettricità a portata di pad.