Con la riproposizione di Paper Mario: Il Portale Millenario Nintendo Switch ci riporta quell’incanto su carta del 2004.
Sono passati vent’anni eppure Paper Mario: Il Portale Millenario è, ancora oggi, uno degli rpg di casa Nintendo più magici, unici e proprietari di tutti. Dopo aver giocato quasi quindici ore posso dire che il tramonto dell’era di Nintendo Switch ci ha “regalato” un nuovo, grande, gioco che, in pratica, non ha troppi difetti se non un livello di difficoltà un po’ tarato verso il basso (che comunque è superiore a quell’altra chicca assoluto di Super Mario RPG, qui la mia recensione). La ricetta di questo Paper Mario: Il Portale Millenario è quella classica di un Paper Mario, ovvero un’impostazione piuttosto classica e robusto da gioco di ruolo con combattimento a turno. I mitici nemici e avversari marieschi entrano a far parte di sfide dove la componente tattica la fa da padrone: ogni singolo nemico avrà abilità, punti di forza e debolezza, che saremo chiamati a sfruttare a dovere per avere la meglio.
Rispetto all’ultima incarnazione di Paper Mario su Nintendo Switch, ovvero Paper Mario: The Origami King (che comunque mi era piaciuto un botto) questo remake permette alle giocatrici e giocatori contemporanei di apprezzare e toccare con mano quel capolavoro de Il Portale Millenario originariamente uscito per GameCube nel 2004. Quello che è considerato il migliore esponente della serie dei Paper, infatti, ancora oggi brilla di luce propria con una storia sospesa tra la fiaba, il racconto umoristico e quello di formazione dove ho particolarmente apprezzato il charachter design, tra nuove introduzioni e vecchie facce note, in un ottimo mix che danno carattere e mordente a un videogioco pensato per un pubblico giovane ma che va benissimo anche per uno più maturo (e che magari in quel 2004 c’era e si era già emozionato e divertito tantissimo vent’anni fa).
L’idea di rendere gli stage di combattimento statici delle quinte teatrali è, ancora oggi, davvero geniale e alcune soluzioni registiche contemporanee danno ancora più onore a questa soluzione. In Paper Mario: Il Portale Millenario poi c’è un’amplissima gamma di interazioni ambientali possibili, opzione che rende l’esplorazione sempre molto soddisfacente (anche nell’ottica di un “sano” backtracking). Il titolo originale necessitava di circa 30 ore per la conclusione e l’impressione è che questo remake possa avere una durata simile, quindi una durata “robusta e croccante” verrebbe da dire. L’atmosfera, la scrittura e le battaglie, così come i boss che incontrerete lungo il cammino (per dire, il primo, è in immane calamaro bianco&nero che vi coprirà di inchiostro dalla testa ai piedi) rendono questo videogioco una delle migliori coccole che vi potete fare in questo periodo: per questo motivo il mio voto, senza se e senza ma, è un 8.8 pienissimo e meritatissimo con un decimale in più per quell’Yoshi teen-punk delizioso. 8.9 insomma!