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di Mattia Nesto 1 Febbraio 2024

Il trailer di Death Stranding 2: On the Beach. Alto sulla forza di ogni dubbio / s’alzerà il mio amore!

Death Stranding 2: On the Beach si è mostrato al termine di uno State of Play deludente. E Hideo Kojima, ancora una volta, ci ha messo tutti quanti nel sacco.

Il trailer di Deah Stranding 2: On the Beach www.youtube.com Il trailer di Deah Stranding 2: On the Beach

Death Stranding 2: On the Beach, tanto tuonò che piovve! Verrebbe da dire così per commentare l’annuncio dell’uscita nel 2025 del nuovo videogioco di Hideo Kojima, secondo capitolo di quel titolo di cui nel 2019 praticamente tutti avevano parlato. E dopo il primo trailer del 2022 ecco che la creatura kojimiana è tornata a mostrarsi con un trailer forse meno emozionante, in termini assoluti, del precedente ma più ricco di informazioni e personaggi. I poco più di nove minuti di Death Stranding 2: On the Beach non solo hanno avuto un valore maggiore dell’intero State of Play ma, in una certa misura, se non l’hanno salvato in toto quantomeno non lo hanno “condannato” senza appello a prescindere: pochi titoli esclusivi e, ancora una volta, un’idea confusa del futuro da parte di Sony (con le uniche eccezioni per i due titoli per Vr2, anche se non esclusivi, che sono parsi decisamente convincenti, in special modo Metro Awakening VR).

Ma diceva di Koima e del suo nuovo gioco. Beh, che dire, Death Stranding 2: On the Beach sembra proprio essere una concreta e reale summa dello stile creativo del suo ideatore, con una caterva di trovate uniche e proprietarie, più o meno chiari riferimenti al capitolo precedente, moltissimi misteri da svelare (uno su tutto i fili che si notano per un frame su una Lou crescita), una direzione artistica semplicemente fantastica e un paio di “tamarrate” che comunque hanno fatto godere gli appassionati e non del maestro giapponese. La sensazione che si ha, anche grazie agli stupefacenti scenari mostrati, è di un seguito al tempo stesso diretto e indiretto di Death Stranding. Ovvero saremo chiamati a fare nuovamente consegne e a ricollegare di nuovo luoghi ma in una “mappa di gioco” molto più interattiva, con eventi contestuali e un grado di profondità maggiore. In più, il tono stesso dell’avventura, sembra ancora più disperato e cruento rispetto al precedente, con un Decima Engine spinto ancora più in là (la scena dell’operazione, con quei segni delle ventose di un polpo sulle braccia di Sam è da brividi) e con momenti ad altissimo tasso di stupore, come la “sessione lunare” o il momento in sul fumo della sigaretta di Fragile si intravedono sei persone/figure misteriose.

Death Stranding 2: On the Beach, follia e genitalità www.youtube.com Death Stranding 2: On the Beach, follia e genitalità

Insomma in un’epoca, e lo stesso State of Play dell’altra sera lo ha più o meno confermato, in cui si rischia pochissimo (visti anche gli elevatissimi costi), Hideo Kojima non smette di spingere l’asticella della creatività un po’ più là (nella speranza che, questa volta, lato gameplay si possa assistere a qualcosa di più concreto lato shooter). Tra l’altro lo stesso autore di Metal Gear Solid ha annunciato, in un video apposito mostrato dopo questo trailer, come sia a lavoro su un “nuovo gioco di tactical espionage” dal titolo Physint: ci lavoreranno i migliori talenti con le migliori tecnologie a disposizione. Insomma attenderemo sulla spiaggia il ritorno di Sam: viva la creatività, viva il viaggio, viva il videogioco. Ci sarà tempo, modo e occasione per analizzare nel dettaglio Death Stranding 2: On the Beach ma, almeno a questo giro, per quanto si è visto, mi preme citare Wagner per significare la fiducia nei confronti di questo creatore di mondi: Alto sulla forza di ogni dubbio / s’alzerà il mio amore!

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