Una tabooteca per educare alla sessualità
Society
di Chiara Dell'Oro 13 Febbraio 2023

Una tabooteca per educare alla sessualità

In Italia c’è un grande tabù che persiste da decenni, quello della sessualità e della sua educazione. Lo si considera un argomento da trattare a bassa voce, specialmente quando lo si vuole affrontare con dei bambini. Meglio non parlarne, questo è il principio alla base, e intanto tutto ciò che riguarda il naturale sviluppo sessuale di giovani e di giovanissimi rimane nel silenzio, in balia di falsi miti e credenze, con tutte le conseguenze negative che un’educazione sessuale fatta superficialmente comporta, tra cui differenze di genere e una poca comprensione dell’importanza del consenso.
Per far fronte a questa situazione a Bologna è nata una tabooteca per educare alla sessualità. Si tratta di una speciale biblioteca dove imparare, scoprire, conoscere, condividere, perché con l’educazione e il gioco si possa arrivare a sfatare ogni tabù.

Una tabooteca per educare alla sessualità

La prima tabooteca d’Italia

Non poteva che nascere a Bologna la prima tabooteca d’Italia, inaugurata dall’Associazione Orlando al centro di documentazione delle donne di Bologna, nato alla fine degli anni Settanta e ad oggi  uno dei centri di documentazione più importanti nel panorama europeo. La tabooteca si collega agli obiettivi numero 4 e 5 dell’Agenda 2030, “Fornire un’educazione di qualità, equa e inclusiva” e “Parità di genere”, fondamentali per ottenere uno sviluppo sostenibile della nostra società. Si tratta di un progetto pensato e sviluppato con il contributo della Regione con l’obiettivo di supportare i percorsi educativi nell’ambito della sessualità.

Tra i temi toccati ci sono i grandi taboo della nostra società o argomenti di cui si parla sempre troppo poco: contraccezione, anatomia, affettività, orientamenti sessuali, identità di genere e persino menopausa e aborto.
L’obiettivo è parlarne attraverso il gioco per:
– conoscere il proprio corpo e imparare ad averne rispetto
– educare alla differenza e al consenso – sfatare miti, leggende, credenze e tutto ciò che ancora oggi si considera tabù quando si parla di sessualità.

Molti degli oggetti presenti nella tabooteca provengono dalla Francia, dove l’educazione su questi temi è da tempo materia di insegnamento a scuola.
Come una vera e propria biblioteca il prestito dura 14 giorni, è gratuito, ma è concesso a educatrici, formatrici, insegnanti e chiunque agisce in contesti sanitari, culturali, educativi e formativi, per la realizzazione di attività e progetti per l’educazione sessuale delle persone.

Nel catalogo sono presenti giochi e strumenti educativi rivolti a diverse fasce d’età.
Per le bambine dell’asilo, ad esempio, c’è Frida, un peluche di stoffa rosa e fucsia a forma di vulva. Il libro pop up “Vagina and periods” si rivolge invece alle bambine della materna, mentre per gli adolescenti la proposta è il gioco da tavola Taboo, ma in versione Sexexploration, con cui affrontare concetti sconosciuti o fraintesi sulla sessualità.

Una tabooteca per educare alla sessualità  Alcuni dei giochi presenti nel catalogo della tabooteca di Bologna

Perchè è importante fare educazione sessuale nelle scuole?

In molti paesi dell’Europa, tra cui la Svezia, la Danimarca e la Francia, l’educazione sessuale in classe si fa da molti anni, per la precisione dal 1955  nel caso della Svezia.
Fanno eccezione pochi Paesi tra cui l’Italia, dove il sesso e tutto ciò che lo riguarda è un tema tabù e come tale non viene portato nelle scuole attraverso un programma strutturato e ragionato, lasciando ai singoli insegnanti l’iniziativa di parlare dell’argomento.

In Italia dominano due convinzioni quando si parla di sesso:
1- Se ne parliamo poi i ragazzi potrebbero avere la malsana idea di farlo
2- È un tema intimo quindi meglio che se ne occupino i genitori.

Con tutto il bene che vogliamo ai nostri genitori, purtroppo non sono sempre all’altezza dell’importante compito: spesso evitano questi argomenti e rischiano di consolidare e rafforzare i falsi miti, trasmettere i pregiudizi e le false credenze.

Secondo le ricerche già a 11 anni si sente il bisogno di trovare risposte e lo si fa su siti pornografici oppure da racconti di amici che spesso sono falsi e inventati, raccogliendo così informazioni totalmente sbagliate e fuorvianti.
Questo tema viene raccontato benissimo nella serie britannica Sex Education, dove ragazzi adolescenti iniziano a vivere le loro prime esperienze sessuali, ma hanno bisogno di conoscere, di imparare, di qualcuno che li aiuti a risolvere problemi per acquisire maggiore sicurezza in se stessi, ma anche comprendere e rispettare le diversità delle altre persone e del proprio partner.
Non a caso l’Unesco definisce l’educazione sessuale come “un approccio, adeguato all’età e alla cultura, nell’insegnamento riguardante il sesso e le relazioni attraverso la trasmissione di informazioni scientificamente corrette, realistiche e non giudicanti.
L’educazione sessuale offre, per molti aspetti della sessualità, l’opportunità sia di esplorare i propri valori e atteggiamenti, sia di sviluppare le competenze decisionali, le competenze comunicative e le competenze necessarie per la riduzione dei rischi”.

Giochi tabooteca Bologna  Alcuni dei giochi presenti nel catalogo della tabooteca di Bologna

Ed ecco quindi la risposta alla domanda “Perchè è importante fare educazione sessuale nelle scuole e sarebbe solo positivo avere a disposizione molte più tabooteche in Italia”:

1- Contribuisce alla crescita dei giovani costruendo relazioni equilibrate tra i generi
2- Educa alle differenze, alla parità di genere e al rispetto di tutti, a prescindere da quale sia l’identità sessuale
3- Aiuta a combattere la diffusione di malattie sessualmente trasmissibili.
4- La fonte primaria di educazione sessuale è la pornografia: secondo la Polizia Postale il 99% dei giovani che cercano risposte relative al sesso su internet finiscono sui siti pornografici. Non che questo sia negativo, ma non può sostituirsi a un’educazione sessuale adeguata. Questo lo dimostrano alcuni studi che hanno trovato un collegamento tra il guardare la pornografia e il sesso non sicuro, la violenza sessuale e lo sviluppo di atteggiamenti e credenze sessuali errate.
5- La scarsa conoscenza del proprio corpo, dei meccanismi di riproduzione e la mancanza di programmi di educazione sessuale portano molti adolescenti ad avere rapporti non protetti, oltre al rischio di sviluppare malattie o di incappare in gravidanze indesiderate.
6- Contribuisce solo a migliorare il benessere dei giovani e delle giovani.

La morale è che in ogni caso, anche se non se ne parla, i giovani fanno sesso, parlano di sesso e cercano risposte relative al esso e quindi perchè non offrire tutti gli strumenti necessari per poterlo fare nel modo più sicuro e piacevole possibile? Perchè non incentiviamo l’apertura di altre tabooteche per educare alla sessualità i giovani e le giovani italiane? Perchè ancora nel 2023 non siamo riusciti a introdurre nelle scuole un vero programma di educazione sessuale? Vi lasciamo con queste domande, con la speranza che in un futuro non troppo lontano a ognuna di esse si potrà rispondere: “Lo stiamo facendo!”.

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