Libri
di Mattia Nesto 25 Ottobre 2022

Noah of the Blood Sea: crociera di sangue

Con Noah of the Blood Sea Star Comics porta in Italia un manga cruento e che non fa sconti a nessuno. Molto bene.

Una storia crudele: Noah of the Blood Sea  Una storia crudele: Noah of the Blood Sea

Che Noah of the Blood Sea fosse un manga che fa pochi sconti bastano poche vignette. Infatti, nonostante il tratto e il disegno di Yu Satomi sia contraddistinto da grande eleganza. sin da subito gli spargimenti di sangue, le mutilazioni e, perfino, atti cruenti contro le frange più deboli della società si sprecano. Eppure, in questo manga pubblicato da Star Comics, tutto, in realtà, si tiene e lo fa, anzi, con una buona dose di maturità che, francamente, non mi sarei aspettato. Il valore più alto che, almeno in questo primo volume, fa emergere il manga, infatti, è la sua profondità: c’è un sottile ragionamento classista, ad esempio, che emerge, via via, nelle pieghe delle pagine del fumetto, e la “crociera di sangue” a tinte horror, in realtà, si scopre essere una riflessione sulla società giapponese molto più limpida di quello che ci si attenderebbe.

Molto elegante la copertina di Noah of the Blood  Molto elegante la copertina di Noah of the Blood

Anche se l’impostazione rimane quella classica del manga “mainstream”, con personaggi abbastanza cristallizzati nei soliti ruoli in realtà, sin dal primo volume, emerge la connotazione “seinen”, quindi adulta, dell’opera. Come detto in precedenza questa è un’opera che, sinceramente, non consiglierei a tutti: ciò, però, attenzione, non è un difetto ma anzi è un pregio per un fumetto del genere. Infatti il racconto, essendo smaccatamente adulto, può prendersi libertà e vie che sarebbero state impensabili per il classico “shonen-manga”. Vi sono alcune scene che, anche a distanza di giorni da quando le ho lette, mi tornano in mente. Non tanto perché ci sia una qualche forma di body-horror particolarmente “spinta”, almeno non ora, quanto proprio per il modo di presentare questo orrore: un orrore che diventa sistematico e quotidiano, incluso all’interno di un meccanismo che funziona come un orologio svizzero, completamente disumano.

Un bellissimo tratto quello di Noah of the Blood Sea  Un bellissimo tratto quello di Noah of the Blood Sea

Ecco allora che anche la dicotomia tra eleganza del disegno e crudezza delle scene trova una sua spiegazione e un suo, forte, fascino. Dopo aver, letteralmente divorato, il primo volume adesso sono desideroso di saperne di più sulla misteriosa e inquietante crociera “all-inclusive” di sangue. Sono convinto che questo seinen ci potrà donare grandi sorprese. A costo però di avere uno stomaco forte e un cuore saldo.

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