Immergersi nella natura con la medicina forestale
Ambiente
di Chiara Dell'Oro 11 Agosto 2022

Immergersi nella natura con la medicina forestale

Immergersi nella natura con la medicina forestale ha molti effetti benefici sul nostro corpo e la nostra mente, e non è difficile capirne il motivo. Ognuno di noi, si spera almeno più di una volta, ha provato l’ebrezza di una scampagnata o di una passeggiata in mezzo alla natura. In molti avrete percepito dei benefici, ma forse non avrete mai saputo spiegarne il motivo.

La natura ha un enorme potenziale terapeutico: stare nei boschi circondati dalle piante ci rilassa e ci aiuta a distrarci dai problemi della nostra vita. Se guidati nel modo giusto questi benefici possono aumentare ulteriormente ed è proprio questo l’obiettivo della medicina forestale: migliorare o aumentare il nostro benessere psico-fisico grazie alla natura e alle “immersioni” nei boschi.

Ma cosa si intende per medicina forestale e quali sono nello specifico i suoi benefici?

Immergersi nella natura con la medicina forestale

Cos’è la medicina forestale e dove è nata

Abbiamo iniziato questo articolo dicendo che immergersi nella natura con la medicina forestale ha molti effetti benefici per il nostro corpo e la nostra mente, ma che cos’è la medicina forestale?

La medicina forestale è una branca della medicina che studia gli effetti benefici della natura sull’uomo e li sfrutta per cercare di prevenire, e in alcuni casi aiutare a curare, alcune specifiche malattie.

Secondo i medici della medicina forestale noi uomini siamo degli “antichi esseri forestali”, poiché in passato vivevamo in connessione profonda con la natura. L’homo sapiens, nostro antenato, è nato e cresciuto nelle foreste e, come gli animali, comunicava con la natura. Questo gli aveva permesso di sviluppare i ricettori per cogliere gli stimoli e le sollecitazioni (chiamati dalla scienza B-VOC) provenienti dalla natura e specialmente dagli alberi: profumi, odori, resine, fiori e frutta che respirava, toccava e mangiava.

È stato quando si è trasferito nelle città e nei grandi centri urbani che l’uomo ha iniziato ad allontanarsi e a rinnegare la natura, ma non appena usciamo di casa, ci troviamo in una foresta ed entriamo in contatto con i B-VOC, il nostro corpo e le nostre cellule riconoscono immediatamente che siamo tornati a casa. Questo è il motivo per cui non appena siamo all’aperto in un bosco ci sentiamo subito molto meglio.

Nello specifico la medicina forestale, o forest therapy, è nata negli anni ‘80 in Giappone, dai medici Qing Li  e Y. Miyazaki. In Giapponese viene chiamata Shinrin Yoku, che in italiano vuol dire bagno nella foresta.

Sono stati proprio i ricercatori giapponesi i primi ad aver dato una spiegazione scientifica alle sensazioni di benessere che proviamo quando ci troviamo nella natura e di conseguenza ad aver scoperto anche tutti gli effetti benefici che si possono ottenere con l’immersione nei boschi e nelle foreste.

Trascorrendo semplicemente un pomeriggio in un bosco, le nostre difese immunitarie diventano più forti, l’umore migliora, la pressione si normalizza e le Cellule NK e i globuli bianchi che ci difendono da tumori e virus aumentano del 50%. E non solo, aumentano anche le sostanze preziose in campo immunitario (endorfine, interferone, oppioidi endogeni), la serotonina (ormone della tranquillità), l’ossitocina (ormone della felicità), mentre si riduce l’attività ortosimpatica e il cortisolo (che causano stress). Tutto questo mantenendo risultati stabili per settimane, senza farmaci e senza effetti collaterali.

Immergersi nella natura con la medicina forestale

In base a queste ricerche, in Giappone le prescrizioni di immersioni nella natura si sono aggiunte, e in alcuni casi specifici sostituite, alle prescrizioni di psicofarmaci, integratori, sonniferi o altri farmaci. I molteplici effetti positivi che si sono ottenuti hanno portato questa medicina a diffondersi anche in Europa arrivando poi, molto lentamente, persino in Italia.

 

Quali sono i benefici della medicina forestale

Secondo la medicina forestale lo stare in mezzo alla natura, specialmente nei boschi circondati dagli alberi, deve diventare uno stile di vita. Gli alberi rilasciano infatti le B-VOC, (Composti Organici Volatili di Origine Biogenica), ovvero delle sostanze che ci aiutano a stare bene e che migliorano il nostro benessere fisico e mentale. Se non ne siete convinti pensate che molte delle molecole rilasciate dagli alberi sono state isolate e riprodotte in laboratorio e ad oggi sono presenti nel 95% dei farmaci venduti in commercio.

Secondo alcuni studi, l’uomo occidentale trascorre il 93% della sua vita chiuso in casa, ma questo costituisce un grosso problema per la sua salute fisica e mentale. Si chiama “sindrome da deficit di natura” e colpisce tutti, o in parte, i cittadini dei grandi centri urbani. La vita della civiltà industrializzata impone ritmi frenetici a cui spesso facciamo fatica ad adattarci. Ci allontana dalla natura e questo spesso comporta l’insurrezione di alcune malattie come disturbi d’umore, malattie metaboliche, disturbi del sistema immunitario, cardiovascolari e broncopolmonari, e patologie oncologiche.

La medicina forestale evita e previene il manifestarsi delle malattie e aiuta a curare malattie psicologiche come l’ansia e la depressione. In alcuni casi è anche efficace nel riprendersi (e non a guarire) dopo un periodo di malattia, come nel caso del covid, o dopo un periodo di cure invasive per combattere un tumore.

Immergersi nella natura con la medicina forestale

 

Come si pratica la medicina forestale

La medicina forestale è gratuita, non ha effetti collaterali e non causa problemi nel caso in cui se ne abusa. Spegni il cellulare, chiudi il computer, lascia a casa tutto ciò che è tecnologico e che ti mantiene in contatto con il mondo frenetico e civilizzato. Immergiti in un bosco, in una foresta, siediti su un prato e sperimenta le meraviglie che la natura è disposta a regalarti.

La medicina forestale però non si pratica solo in solitaria e per conto proprio, ma è anche possibile seguire delle vere e proprie terapie che in Italia sono tenute dall’AIMEF, ovvero l’associazione di medicina forestale italiana.

Sul loro sito descrivono un’esperienza di Shinrin-yoku come “un viaggio dentro sé stessi, alla ricerca di una connessione profonda con i fondamentali della vita e della salute, che necessita di guide o facilitatori adeguatamente formati.”

I primi a prescrivere bagni di bosco, ovvero sessioni giornaliere di immersione nella natura, spesso specificando anche il tipo di alberi in base alle malattie, sono stati i giapponesi e non a caso è proprio in Giappone che sono nati i primi forest bathing center.

Immergersi nella natura con la medicina forestale

 

Cosa si fa durante un’esperienza di immersione forestale

All’inizio della seduta i facilitatori (ovvero i terapeuti) fanno notare le differenze tra il mondo forestale e le città dell’uomo, successivamente ci si immerge nel bosco e qui si viene invitati a cogliere ed osservare la sua biodiversità.

L’esperienza dell’Immersione Forestale non è una semplice camminata, ma un susseguirsi di soste e passeggiate durante le quali si eseguono attività di meditazione, giochi, oppure letture, esercizi e pratiche salutistiche. Queste esperienze possono essere eseguite in gruppo oppure da soli, durante le ore notturne oppure diurne, in un giorno oppure con pernottamento di più giorni. L’obiettivo di queste esperienze è portare il “paziente” a prendere contatto con gli alberi e acquisire i B-VOC (le sostanze benefiche emesse naturalmente dalle piante), attraverso la respirazione, il movimento e il contatto con essi.

cosa si fa durante un'immersione forestale

Potete usufruire dei benefici della medicina forestale tutti i giorni, attraverso passeggiate all’aperto in boschi o parchi urbani, ma se volete seguire delle terapie per prevenire o avere un’ulteriore aiuto nel curare una specifica malattia, allora potete optare per delle sessioni guidate da terapisti esperti, in modo tale da sfruttare al massimo i benefici che la natura è in grado di offrire.

“L’uomo è la specie più folle: venera un Dio invisibile e distrugge una Natura visibile, senza rendersi conto che la Natura che sta distruggendo è quel Dio che sta venerando.”
(Hubert Reeves)

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