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di Mattia Nesto 6 Marzo 2022

Gran Turismo 7: un foglio rosa per la felicità

Il ritorno di Gran Turismo 7 è sempre una bella notizia. Specie se ti fa sentire la velocità sulle dita.

Adrenalina, velocità e ray-tracing  Adrenalina, velocità e ray-tracing

Il nuovo Gran Turismo 7, sviluppato da Polyphony Digital, è, al cento per un cento, “un” Gran Turismo. Parto da questo dato di fatto, essenziale per gli appassionati dal 1997 a oggi del franchise, per affermare come questo capitolo cross-gen per PlayStation 4 e 5 sia lo sviluppo diretto dell’idea primigenia di Kazunori Yamauchi. Dal punto di vista infatti della simulazione automobilistica siamo davvero ai vertici del medium videoludico. Certo, dal punto di vista della potenza “bruta” di calcolo degli asset e dei modelli in game, oltre che dell’ambiente circostante, Forza Horizon 5 sgomita per la prima posizione (e anzi, forse, sopravanza GT) e a livello tecnico-simulativo, Assetto Corsa ha da dire molto.

Tuttavia questi distinguo servono non tanto a screditare Gran Turismo 7 quanto a ribadire la bontà, a livello generale, del titolo. Infatti, fatte le dovute  premesse, Gran Turismo è, al giorno d’oggi, l’esperienza di guida videoludica più completa di sempre e, soprattutto, quella maggiormente in linea con le istanze e desideri degli appassionati.

Grazie infatti a un parco auto e a un database praticamente infinito, Gran Turismo 7, sin dalle prime ore di gioco, si trasforma in una vera e propria “enciclopedia interattiva della guida su console”, con la descrizione, puntuale, ricca di particolari e stratificata nella storia, di un numero impressionante di modelli di auto. Infatti, oltre alle classiche dinamiche relative alle corse e alle patenti, uno dei veri e propri fiori all’occhiello della serie di GT, Gran Turismo 7 realizza anche una delle operazione di divulgazione automobilistica della storia. Giocare a Gran Turiamo 7 significa, infatti, letteralmente imparare la storia dell’automobilismo, come del resto viene sottolineato anche dal suggestivo filmato introduttivo.

Parlando delle, tante, cose buone di Gran Turismo 7 non si può non citare l’implementazione del gameplay con il controller di PS5. Infatti il DualSense è, a conti fatti, la specifica in cui Gran Turismo 7 supera ogni tipo di competitor nel settore. Prendere un cordolo, effettuare una derapata, riuscire a sfruttare la scia dell’automobile davanti per superarla, sono tutte sensazioni che vengono ritrasmesse dal DualSense in modo egregio: il feeling tattico è eccezionale ed è, anzi, una delle cose che con maggiore forza spingono il giocatore di turno “a fare un’altra partita”. Già perché ogni modello di auto, a seconda appunto della potenza, della trazione, delle gomme o della posizione dei motori, presenta differenze sensazioni, tutte citate con dovizia di particolari dal gioco. Ecco quindi che, al netto di qualche inciampo dal punto di vista tecnico dovute in gran parte alla natura cross-gen del titolo (come ad esempio la pioggia e l’effetto-bagnato in generale, rimasto fermo al quinto episodio), questo gioco è una specie di “enorme foglio rosa” per la riproposizione in salsa videoludica della guida. Per farvi un esempio: la sensazione della velocità, specie con mezzi di una certa qual potenza, è davvero una cosa pazzesca, super reale, anche grazie al già citato stimolo tattile e feeling aptico trasmesso dal pad di PS5.

Attraverso una mole di contenuti già ricchissima (anche se, ovviamente, in fieri, visto che ci sono già sfide giornaliere che si aggiungono via via), Gran Turismo 7 è un videogioco che vi consiglio sia che siate appassionati di lungo corso della serie oppure dei semplici neofiti curiosi: su GT correre in auto è bellissimo sia che tu sia un pilota provetto oppure, appunto, un giovane neopatentato con il foglio rosa. Non è la meta ma il viaggio (in automobile) il cuore potente e rombante di GT.

 

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