L’investimento in Exchange Trade Fund (ETF) è una tipologia di investimento in grado di consentire un’ottima diversificazione, in quanto sono dei fondi comuni che replicano un preciso indice azionario. Il 2021 per gli ETF è stato un anno estremamente positivo, con un importo pari a 659 miliardi di investimenti raccolti solo nella prima metà dell’anno, e previsioni più che attendibili per una raccolta in chiusura dell’anno pari al doppio.
Per l’anno futuro si può ragionevolmente prevedere che l’investimento in ETF potrà essere ugualmente positivo, come per l’anno che si sta concludendo, e anche migliore. I mercati sono molto volatili, ma ci sono i numeri per una progressiva crescita; inoltre i dividendi, che incidono molto sul valore degli ETF, sono in continua crescita, con una previsione per il 2022 di un aumento medio di circa il 20%.
Cosa sono gli ETF: definizione e dove acquistarli
Gli ETF sono fondi comuni di investimento a gestione passiva; questo significa che la società di investimento che gestisce il denaro degli investitori investe in prodotti finanziari, ma essendo gli ETF a gestione passiva, non hanno libertà di scelta di investimento. Infatti la caratteristica fondamentale dell’ETF è che l’investimento deve necessariamente essere uguale alla composizione di un indice di mercato.
Gli ETF sono negoziati in borsa, quindi hanno una propria quotazione, che varia in base alla variazione dell’indice sottostante; possono essere acquistati presso un broker o presso piattaforme di trading online. Vengono proposte migliaia di differenti fondi tra cui poter scegliere, quindi, l’investitore deve essere in grado di selezionare quello che ritiene essere più adatto alle proprie necessità. A questo proposito, per conoscere i migliori etf da comprare è possibile affidarsi alla guida messa a punto dagli esperti di Investireinborsa.me, portale di riferimento per i traders che vogliono operare in autonomia sui principali mercati finanziari.
Come scegliere il migliore ETF su cui investire
Il 2022 si prevede un ottimo anno per decidere di investire in ETF, fondi che hanno avuto un’ottima crescita nell’anno corrente e che si prevede continueranno tale corsa per l’anno che verrà. È però necessario conoscere i principali criteri da tenere in considerazione nella scelta di un ETF.
Per prima cosa è consigliato verificare la spesa complessiva (chiamata anche TER) relativa ai costi di un ETF. Questo strumento finanziario è una tipologia di fondo che ha costi molto bassi, ma le varie società di gestione possono applicare costi differenti, quindi nella scelta è bene tenere in considerazione il TER relativo. In relazione ai costi, anche se non legati alla società che li gestisce, è consigliato considerare anche i costi legati alla fiscalità, e quindi prediligere fondi che hanno fiscalità bassa, in funzione della loro residenza e della tipologia di attività sottostante in cui investono.
Altro elemento da tenere in considerazione è la dimensione del fondo, cioè l’attivo in gestione dell’ETF. I fondi che hanno una dimensione di oltre 100 milioni di Euro sono consigliati, almeno in termini di liquidità.
Per ultimo, è necessario verificarne il rendimento passato che, seppur non sia una certezza per il rendimento futuro, riesce a fornire delle informazioni di cui tenere conto. Strettamente legato al rendimento passato è anche l’età del fondo: fondi passivi che hanno meno di un anno non forniscono dati storici da verificare e quindi possono essere poco affidabili nella scelta dell’ETF in cui investire.
I fattori che incidono sul prezzo degli ETF
Il prezzo degli ETF, che varia nel tempo e che può determinare l’eventuale guadagno o perdita, dipende fondamentalmente da tre fattori:
- Il prezzo dei prodotti finanziari in cui l’ETF investe;
- L’emissione di dividendi;
- Costi di gestione.
La società di gestione che offre ai propri investitori l’ETF investe nei prodotti finanziari (azioni, obbligazioni e titoli di Stato) che duplicano l’indice sottostante; al variare del loro valore, varierà anche il prezzo dell’ETF. Allo stesso modo se i prodotti finanziari in cui si investe offrono dividendi, questi andranno ad aumentarne il valore, e quindi il relativo prezzo. Per ultimo, il valore dell’ETF verrà decurtato dai costi e dalle commissioni applicate dalla società di investimento che offre l’ETF: questo significa che anche i costi e le commissioni sono elementi da considerare in quanto incidono sul valore finale dell’ETF.