Non soltanto siamo da soli su un pianeta sperduto, sconosciuto e battuto da una pioggia incessante, ma inquietanti figure, animali e vegetali, si stagliano davanti a noi pronte per festeggiare sui nostri resti. Returnal, la nuova esclusiva firmata dal team di Housemarque è un titolo sfidante e “cattivo”, dove dovrete prepararvi a una morte dietro l’altra. Ma non perché siete delle solenni “pippe”, tutt’altro, la morte, la sconfitta e il “re-try” sono proprio l’elemento specifico di questo gameplay.
Selene, protagonista dell’avventura, è un’esploratrice dello spazio che si trova su Atropo incaricata di conoscere il più possibile su questo corpo celeste. Atropo, si presenta non soltanto come una Terra poco ospitale ma anche contrassegnata dai colossali vestigia di una civiltà passata. Sin dalle primissime ore di gioco potremo notare enormi statue di esseri antropomorfi dotati di corna che per qualche ragione hanno trovato la rovina proprio su questo pianeta. Ma i misteri non finiscono qui.
Una volta che moriremo, e, fidatevi, capiterà spesso, invece di ricominciare classicamente dall’ultimo salvataggio o checkpoint, ricominceremo dall’inizio, esattamente dall’inizio della nostra avventura. Sì, esatto, nonostante l’aspetto da shooter in terza persona classica, Returnal possiede uno spirito da perfetto rogue like, quei giochi cattivissimi in cui non ci sono salvataggi. Lo vogliamo ribadire perché in questi giorni è montata una polemica mica da ridere: troppo gamer che magari non hanno a disposizione molte ore da passare davanti alla consolle saranno spesso immobilizzati nella loro progressione. Ma Selene continuerà sempre a chiedersi il perché di tale loop che sta alla base delle nostre come delle sue riflessione creando un perfetto binomio tra gioco e giocatore.
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— Mattia Eleuterio (@MattiaNesto) April 30, 2021
Selene, dal canto suo, anche grazie ai sessanta fotogrammi “di ferro”, potrà schivare con dovizia i proiettili laser che i nemici le tireranno addosso e grazie a una serie lunga, anzi lunghissima di potenziamenti, nuove armi e level-up (tutte perfettamente contestualizzate all’interno della narrativa di gioco) si potrà far del gran male ai nostri avversari attravero un combat-system tutt’altro che banale. Inoltre, attraverso l’uso dei dorsali del DualSense (per altro iper-stimolato nel ricreare, ad esempio, la pioggia battente) potrete, a seconda della pressione degli stessi, optare per un tipo di fuoco primario o secondario, con notevoli differenze. Ecco che il rogue like di cui vi parlavamo prima si contamina con elementi da style-action.
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Caratterizzato da un’art-design di tutto rispetto, bellissimo da vedere e molto suggestivo, Returnal è un titolo rapido e frenetico, in cui i nemici, creature animali, piante carnivore o “altri” (lo ribadiamo, non vogliamo svelarvi troppo) non vi lasceranno mai tregua. Se è vero che si inizierà sempre dall’inizio, la nostra Selene non sarà sempre uguale a se stessa. Se abbiamo trovato una pistola potenziata o una carabina a frammentazione, una volta morti non imbracceremo subito quest’arma ma la potremo trovare poco distante dal punto “di rinascita” in un misterioso sarcofago-contenitore. Ecco che Returnal, con le sue vibrazioni di horror-cosmico aggiunge un layer di stratificazione a un gameplay raffinato e ricco, sostenuto da una narrativa intrigante e che spinge il lettore a volerne saperne di più.
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Returnal, per tutta questa serie di considerazioni, non soltanto è un titolo che vi consigliamo e che vi terrà letteralmente incollati davanti al vostro schermo, ma è anche un gioco che raggiunge uno dei vertici del genere di appartenenza che potremmo definire come rogue lite, ovvero un rogue like “spurio” (un uroboro ferale, un Miðgarðsormr , un serpente che si morde la coda o qualsivoglia simbolo dell’infinito). E poi la narrativa è appunto stimolante, il doppiaggio italiano molto ispirato (il gioco inizierà nella lingua con la quale è impostata la vostra console) e il gameplay competitivo e frenetico. Ecco perché abbiamo intitolato questo pezzo “Corri, salta e spara“, proprio come uno dei migliori podcast videoludici in circolazione: perché in Returnal morire è facile, ma è ancora più semplice divertirsi.