Qualche mese fa aveva spopolato su tutti i giornali la notizia del Circo tedesco Roncalli, diventato famoso per la sostituzione degli animali con gli ologrammi in 3D.
Contro la crudeltà, più volte denunciata da animalisti e non solo, dei circhi di tenere animali in gabbia per il divertimento umano, si son mossi così i primi passi che, negli ultimi tempi e in questi giorni, continuano a farsi sentire. Sempre più incisivi e importanti, segnano nell’insieme un grande cambiamento per il mondo dei circhi, che porterà il 2019 a essere sicuramente un anno da ricordare!
La situazione legislativa
La battaglia per gli animali è una guerra comune a tutti i paesi e che va portata avanti ovunque.
I circhi con animali sono già stati totalmente o parzialmente vietati in molti paesi come Grecia, Malta e Cipro o Belgio, Norvegia, Paesi Bassi e ancora Repubblica Ceca, Danimarca, Regno Unito, Australia, India, Israele e la lista continua.
Recente è la notizia da Parigi, dove il consiglio cittadino ha vietato l’occupazione del suolo pubblico a tutti i circhi che usano animali durante gli spettacoli (la delibera entrerà in vigore a fine 2020), anche se non rientrano, purtroppo, i circhi proprietari del suolo su cui svolgono la loro attività.
In Italia, la popolazione italiana, anno dopo anno, ha già iniziato a ridurre la sua partecipazione agli spettacoli con animali, ma i primi passi non si fermano qui. Il 7 ottobre, è stata approvata in Campania (una delle regioni in cui i circhi sono più numerosi insieme a Calabria, Lazio, Puglia, Sicilia e Toscana) la mozione del consigliere Francesco Emilio Borrelli contro gli spettacoli circensi che usano animali durante le esibizioni.
Il 14 novembre 2019 invece, l’ufficio della Presidenza della Commissione Istruzione, ha deciso per la dimissione dell’utilizzo degli animali nei circhi e negli spettacoli viaggianti (come si legge dal sito del Senato).
Le alternative al circo che conosciamo
Le opposizioni più forti contro l’abolizione delle esibizioni con gli animali, sono sempre arrivate da una parte del mondo circense. La paura di questi, risiedeva nella diminuzione dell’interesse e la conseguente perdita degli spettatori.
Forse, solo il timore di non riuscire a creare spettacoli meritevoli di esser visti senza cadere nel banale o nello scontato se non muniti di animali.
Le percentuali di partecipazione del pubblico, come le idee avuti da alcuni circhi in giro per il mondo, però, smentiscono queste riserve e, eliminando le esibizioni con le “bestie feroci”, dimostrano come la meraviglia del circo può essere trovata anche in altro.
Il primo esempio, è quello del sopra citato Circo Roncalli, che ha creato, attraverso le nuove tecnologie e un sistema di proiezione, uno spettacolo basato sugli ologrammi in 3D che riproducono gli animali in tutta la loro maestosità senza sfruttarne però alcuno reale.
Altra tipologia di circo è quello a cui siamo abituati pensando, ad esempio, al Cirque du Soleil.
Mimi, acrobazie, giocoleria… performance di vari artisti si sprigionano sul palco e, attraverso grandi numeri, riescono a tenere chi osserva col fiato sospeso anche senza l’uso di animali.
Trovare spettacoli alternativi è sicuramente una sfida, ma vince davvero chi riesce ad avere nuove idee da proporre in un’epoca che non si ferma mai e che è sempre alla ricerca del nuovo.
Un esempio, sono quei circhi che propongono vari numeri legati alla contaminazione fra diverse discipline: musiche, danze e acrobazie, ma non solo, sfidano la curiosità del pubblico riscuotendo successo.
La conferma di quanto questi nuovi modi di lavorare piacciono, è data anche dalla presenza sempre maggiore di acrobati, trapezisti, equilibristi e illusionisti, a talent show televisivi.
Altro ramo da cui il circo può attingere, è quello sportivo. In Trentino infatti, più precisamente a Trento, lo sport si fa circo. Concentrandosi sull’aspetto educativo dell’attività circense, le due discipline si mescolano e si conoscono attraverso il CircuSpring.
Questo circo senza animali, prevede l’uso di molta fantasia e passione per la realizzazione dei suoi spettacoli, colmi di acrobazie, burattini, pagliacci ma anche giocolieri, acrobati volanti, musicisti e attori.
Insomma, le alternative possibili al circo con gli animali sono molte e il 2019 è stato decisamente l’anno della riprova di ciò. Superate le paure del fallimento (quasi certo anche con l’uso continuo degli animali in una società sempre più sensibile e interessata al tema), la realtà dei circensi può tornare a splendere e far meravigliare chi guarda, a partire dai bambini.
Il circo infondo, è anche molto altro e forse ora è arrivato il momento di mostrarlo, ai circensi nella preparazione dei loro spettacoli, e agli spettatori sempre più responsabili nella scomparsa degli animali dalle esibizioni.