Libri
di Giulio Pons 17 Novembre 2019

Tutto quello che sapete sulle piante è sbagliato, lo dice Stefano Mancuso

Il regalo perfetto per chi ama la natura, specie quelli che si prendono cura delle piante sul balcone, un viaggio nello sconosciuto universo vegetale.

La gran parte della gente pensa cose sbagliate delle piante e Stefano Mancuso, professore e neurobiologo vegetale, ce lo spiega coi dai dati e portando esempi scientifici demolisce tutti gli stereotipi. Questo libro “Botanica, viaggio nell’universo vegetale” (Edizioni Aboca) non è un manuale di botanica, ma un vero e proprio percorso di scoperta.

Un primo dato da cui parte l’autore nel libro è il fatto che la massa delle piante è oltre il 90% della massa di tutti gli esseri viventi del pianeta. E tutti gli animali messi insieme costituiscono meno dell’1% del peso dei viventi, insomma, anche i funghi (che non sono piante) da questo punto di vista sono più importanti degli animali, avendo una massa complessiva 4 volte maggiore. Quindi è solo la presunzione umana che ci fa credere di essere le creature migliori del pianeta.

Le piante non solo vivono, si nutrono e crescono senza mangiare altri esseri viventi (sono cioè autotrofe), ma interagiscono tra di loro, comunicano, sentono l’ambiente esterno e reagiscono ai cambiamenti. Solo che lo fanno diversamente da noi e soprattutto più lentamente. Per le piante l’evoluzione ha previsto un sistema completamente opposto per risolvere i problemi della vita, a partire dall’alimentazione con l’invenzione della fotosintesi clorofilliana e preferendo poi distribuire le funzioni vitali in tutto il corpo invece che centralizzarle negli organi.

La pianta non ha un cervello, ma elabora i suoi pensieri e ha addirittura memoria, non ha un cuore, ma fa scorrere la linfa dappertutto, non ha degli arti per muoversi, ma sa spostare i suoi rami verso la luce. Il distribuire le funzioni nell’intero organismo la rende più forti e le fa resistere alla predazione da parte degli animali. Per esempio se togli un ramo ad un albero non lo uccidi, perché non distruggi un organo vitale e le funzioni di quel ramo le fanno tutti gli altri rami. Prova invece a togliere il cuore ad un uomo.

Stefano Mancuso infine è anche un ottimo divulgatore e infatti questo libro nasce da una collaborazione con i Deproducers che va oltre le pagine cartacee e costituisce uno spettacolo multimediale, ma il libro è assolutamente un’opera a sé, quindi non occorre vedere lo spettacolo per apprezzare il libro, anzi è una di quelle letture che ti cambia, perché stravolge sia il modo in cui vedi le piante, che quello in cui vedi l’uomo.

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