Milano, 12 dicembre 1969. Alla Banca Nazionale dell’Agricoltura in piazza Fontana esplode una bomba. Uccide 14 persone (poi salite a 17), ne ferisce 88. È la prima strage nell’Italia democratica. L’opinione pubblica ne viene scossa come un cataclisma. Si scatena la paura, il sospetto, la caccia all’uomo. Inizialmente, per la questura milanese, i responsabili andavano cercati tra gli anarchici, già presunti autori nei mesi precedenti di una serie di attentati dimostrativi. Viene incarcerato Pietro Valpreda, anarchico e capro espiatorio perfetto, considerato dai suoi stessi compagni un elemento instabile. Non convinto dell’esito delle indagini, Luigi Calabresi, brillante e giovane commissario di polizia, inizia a indagare per conto proprio, fino a scoprire strane alleanze tra la NATO e le cellule eversive neo-naziste italiane. Nel frattempo anche la Questura sembra riaprire il caso, interrogando persone appartenenti all’estrema destra veneta…
Questa è la trama di Romanzo di una Strage, il film di Marco Tullio Giordana in uscita venerdì 30 in più di 250 copie. È un film che vuole ricostruire un avvenimento così controverso come la strage di Piazza Fontana cercando, da una parte, di rispondere a molti interrogativi ancora irrisolti, e dall’altra di fissare nella memoria un fatto storico di grande rilevanza. È un film sincero, autentico, che usa una pellicola desaturata per cercare di dare uno sguardo il più possibile oggettivo, ma che al tempo stesso ci coinvolge perché fa leva sul nostro vissuto, sui nostri ricordi.
Nel corso di 43 anni vari processi si sono susseguiti, concludendosi con sentenze che si smentiscono a vicenda. Tuttora, per la giustizia italiana, la strage di Piazza Fontana non ha colpevoli.
A Milano il 12 dicembre diventa Giornata della memoria storica.
Con Valerio Mastandrea, Pierfrancesco Favino, Michela Cescon, Fabrizio Gifuni, Luigi Lo Cascio, Laura Chiatti.