Ma possibile che al giorno d’oggi non ci si riesca più a godere nulla? Iniziamo così, in una forma un po’ j’accuse un po’ classico incipit da pezzo di costume su l’Espresso, il nostro approfondimento su Let’s Go Pikachu e Let’s Go Evee, i due nuovi giochi della legacy Pokemon usciti proprio in questi giorni per Nintendo Switch. Noi abbiamo provato la versione con protagonista Evee (e ci mancherebbe altro, Dailybest è sito mutevole e multiforme come Proteo, quindi il volpino che può evolversi in otto pokemon era la scelta giusta) per circa una ventina di ore e, lo diciamo subito, siamo rimasti grandemente stupiti in positivo. Infatti i due Let’s Go, pur ricalcando le atmosfere e la storia dei primi tre capitoli, ovvero Rosso, Blu (o Verde se si vuole fare gli spocchiosi) e soprattutto Giallo, innestano numerose novità nel corpo del gioco, attualizzando per i tempi moderni e integrandolo con i meccanismi di Pokemon Go. Ma andiamo con ordine.
Probabilmente se state leggendo questo pezzo avrete adocchiato, qua e là nell’internet, altri contenuti sul gioco. Magari avete già spulciato le recensioni e i focus delle riviste specializzate, ma anche del vostro blogger, Twitcher o Youtuber preferito e perciò sapete già dove andiamo a parare: in una maniera piuttosto rara (se non si prende in considerazione l’affossamento totale di Fallout 76, 2,7 il punteggio, mentre stiamo scrivendo l’articolo, su Metacritic) in moltissimi hanno, più o meno sonoramente, bocciato i nuovi giochi dei Pokemon.
Tra le varie accuse e problemi riscontrati dai critici e appassionati del web, in molti si sono scagliati contro il cambiamento, va detto molto netto, dei meccanismi del gioco. In particolare le reprimende del web si sono concentrate sull’eliminazione degli incontri casuali nell’erba alta, sostituiti (o per meglio dire evolutisi) in incontri con il modello poligonale del Pokemon che si può catturare attraverso l’esatta riproposizione della modalità di cattura di Pokemon Go, ovvero lanciando la sfera nel modo corretto (volendo si può utilizzare non solo il controller Switch ma anche far oscillare l’intera console e, perché no, sfruttare la morbida sfera pokè reale che si può acquistare con il gioco).
Tuoni e fulmini nel regno di Kanto! Questo cambiamento, unito ad una dimensione sicuramente più infantile e meno “seriosa” rispetto ai precedenti titoli, ha fatto storcere il naso a molti. Eppure, fermiamoci un attimo a riflettere e a pensare al fine di questi due Let’s Go Pikachu e Let’s Go Evee: sicuramente rinverdire la passione nei Pokemon nella community internazionale, certo, ma anche e soprattutto allargare la stessa, acchiappando, è il caso di dirlo, nuovi giocatrici e giocatori da tutti il mondo, che magari erano troppo piccoli, anzi neppure nati quando Rosso, Blu, Oro, Argento e Smeraldo conquistavano l’orbe terracqueo.
Ecco solo in questo senso quindi si può capire come l’eliminazione delle sessioni di gioco più morbose, come ad esempio un certo deciso appiattimento, verso il basso, del livello di difficoltà e di sfida, il fatto che si è letteralmente, fin dalle prime fasi di gioco, circondati da strumenti di cura e di pokeball ed anche una minore importanza data dal grinding vecchio stile, ovvero l’ossessione di livellare verso l’alto il proprio party. In questi due nuovi giochi tutto è più colorato, immediato, veloce e scattante. Se vogliamo dei telefoni e dei computer sempre più veloci e il tempo a nostra disposizione per giocare è sempre meno, non è detto che tutto ciò sia una cattiva notizia no?
Poi certo i problemi non mancano. E non mi riferisco al fatto che Pikachu possa imparare mosse come Surf o Taglio (vera e propria bestemmia in chiesa per un fan old school) quanto ad una grafica di gioco che spesso è mediocre se non di basso livello, specie nelle scene scriptate, dove le ombre dei modelli poligonali sono davvero realizzate al risparmio e sono proprio brutte da vedere. Anche alcune soluzioni, come quelle di potersi fare accompagnare da qualsiasi Pokemon che si ha in squadra se a livello teorico è un qualcosa di sicuramente molto carino, all’atto pratico viene proposto davvero male, con i nostri membri del party che, puntualmente, entrano ed escono dalla pokeball quando incontrano degli ostacoli (e non si capisce perché, se io cavalco un Charizard dotato di possenti ali, non possa scavalcare una staccionata alta meno di un metro). Anche non poter usare strumenti iconici come la bicicletta o l’amo da pesca un po’ spiace: non tanto per un effetto nostalgia, quanto perché, almeno, si poteva dare la possibilità al giocatore di scegliere se utilizzarli o meno. Così entrare nel negozio di biciclette di Celestepoli senza poter uscire su due ruote un po’ male al cuore lo fa.
Eppure dopo qualche ore di gioco questi problemi passano in secondo piano. Si avverte infatti, nettamente, una mancanza di profondità che però è compensata dalla già citata immediatezza, che rende Pokemon Let’s Go Pikachu e Let’s Go Evee un titolo ideale da giocarsi nei ritagli di tempo, magari in metro o in treno quando ci si sposta per lavoro, favorito anche dalla portabilità di Nintendo Switch. Tutti, com’è ovvio che sia, siamo in attesa che Nintendo, il prossimo anno ufficializzi l’uscita del nuovo gioco di Pokemon a tutti gli effetti ma queste due produzioni fanno la loro bella figura, collocandosi a metà strada tra le vecchie avventure su Game Boy e la killer application Pokemon Go per telefono. Non è facile innovare in un campo come quello dei Pokemon ma Let’s Go Pikachu e Let’s Go Evee hanno proposto novità e spunti davvero interessanti, mantenendo la magia e il fascino per queste creature (ed anche i loro “versi” e suoni caratteristici delle prime avventure). E adesso scusateci ma la prossima megavoluzione ci aspetta.