Nel 1993, grandi e piccini affollarono i cinema per vedere un film rivoluzionario, che usava l’antica tecnica dello stop motion, cioè dei pupazzi che vengono fotografati ad ogni movimento e che sullo schermo sembravano animati per magia. Il titolo della pellicola è Nightmare Before Christmas e da sempre è erroneamente attribuita a Tim Burton, ma in realtà il regista (e genio dell’animazione a passo uno) è Henry Selick (che ha diretto anche James e la Pesca Gigante e Coraline e la Porta Magica).
Di Tim Burton è l’idea iniziale, la produzione, il soggetto e qualche idea sui personaggi. Tutto nasce da un suo ricordo di bambino, in cui ha visto un negoziante rimuovere le decorazioni della sua amata festa di Halloween per fare spazio a quelle di Natale. Tim Burton ne avrebbe voluto fare una poesia illustrata fin dai tempi in cui lavorava per la Disney, ma l’azienda più positiva del mondo non accettò i suoi toni dark e lui fu costretto a tenere l’idea nel cassetto finché non avesse avuto il nome per fare un po’ quello che gli pareva, cosa che è successa esattamente così.
Il film negli Stati Uniti uscì il 29 ottobre, poco prima di Halloween mentre in Italia fu relegato a film natalizio. In ogni caso, ha avuto un successo strepitoso e ancora oggi è amato dai fan che non perdono occasione per travestirsi da Jack o Sally, principali interpreti della storia d’amore più dark dell’epoca moderna.
La trama la ricorderete tutti: la città di Halloween è popolata da personaggi mostruosamente bellissimi tra cui spicca Jack Skeletron, il Re delle Zucche. Sally, una bambola vivente creata dallo scienziato pazzo Finklestein è innamorata di lui e sembra l’unica che riesce a capire il suo spleen. Jack non è più felice di festeggiare Halloween e rapisce Babbo Natale per impossessarsi della festa più gioiosa che ci sia. Purtroppo facendo così, rischia di far cancellare il Natale, ma come da copione finisce tutto bene.
Beh, il film è più articolato di così ma lo ricorderete senz’altro, come non avrete dimenticato le canzoni musicate dal genio sinistro di Danny Elfman e cantate nella versione italiana (tra gli altri) da Renato Zero. Di questo capolavoro di animazione resta intatta dopo 25 anni la maestria nel costruire una storia che sia al contempo oscura e per tutti, che parli d’amore e di morte, per farla recitare da pupazzi inanimati che diventano vivi di fronte ai nostri occhi.
Dunque oggi vale proprio la pena guardare di nuovo il musical più bello di Halloween per cantare insieme le canzoni e vivere un’avventura emozionante e piena di humor nerissimo, perfettamente a metà tra film di Halloween e film di Natale.