Ok il mondo sta andando a puttane. Questa sensazione, comprovata dai recenti fatti di cronaca e comportamenti al limite della follia e della schizofrenia dei principali leader mondiali, ci sembra ormai un dato di fatto. Eppure le cose sarebbero potute andare molto peggio, almeno segue l’arco narrativo di Wolfestein II: The New Colossosu, il capolavoro first-person-shoter di Bethesda arrivato in questi giorni per Nintendo Switch. Già perché il mondo abitato William Blazkowicz e compagni è stato, praticamente per intero, conquistato dai nazisti. Infatti gli eserciti di Hitler, durante una Seconda Guerra Mondiale interminabile e protrattasi molto dopo il 1945, grazie alla scoperta (ed utilizzo) della bomba atomica su New York City e le principali capitali europee, sono riusciti ad impadronirsi non solo del Vecchio Continente, ma hanno anche conquistato gli Stati Uniti d’America. Già: sono tornate quelle atmosfere distopiche à la The Man in the High Castle di Philiph Dick, anche se rispetto all’omonima serie di Amazon qui il ritmo è serrato, i colpi di scena e la dose di azione è superlativa.
Con un intro degno dei migliori film action (con tanto di plot-twist ed uccisione eccellente che sarà un vero e proprio colpo al cuore per tutti gli appassionati della serie) ci ritroveremo nel 1961 (molti anni dopo la fine della guerra ufficiale) con Blazkowicz addirittura in sedia a rotelle e più morto che vivo che, sostanzialmente senza l’uso delle gambe, dovrà tentare di sgominare un manipolo di nazisti riusciti a penetrare nel “Martello di Eva”, il super-sottomarino atomico gioiello del Terzo Reich, che la banda di ribelli era riuscito a trafugare.
Tuttavia il feeling con le armi e di Blazkowicz e della legacy Wolfestein è sempre il solito: ovvero un fps immediato ma anche molto tecnico, sempre giustamente punitivo quando si gioca a difficoltà elevate ma anche caratterizzato da una sensibilità rara nel mondo dello shooting videoludico moderno. Su Switch, contrariamente a quanto fatto con la riproposizione Nintendo di Skyrim, la riproposizione è eccellente, figa e ottimamente realizzata.
Sicuramente una delle cose che più colpiscono è l’artwork del titolo, con le città americane, da una New York completamente distrutta dopo lo scoppio della bomba atomica ad una New Orleans dove il Ku Klux Klan spadroneggia, è molto affascinante: poi è chiaro che entrare nella classica tavola calda americana, ordinare un frappè alla fragola e dialogare con un ufficiale delle SS vestito di tutto punto un certo brivido lunga la schiena te lo fa correre.
La sensazione al contempo di straniamento per vedere ambientazioni così famigliari per noi in questa inedita veste lascerà ben presto spazio allo stupore per i risvolti di una trama che, come ricordavamo prima, non lesinerà grandi, grandissimi colpi di scena ed una buona dose di visionarietà, con la tecnologia nazista super avanzata e in grado, senza colpo ferire, di intraprendere mastodontici viaggi interplanetari.
Molto interessanti anche i caratteri e la personalità dei vari membri che si aggiungeranno alla nostra “ciurma” e che daranno un tocco anche ironico e spiritoso al titolo (perfettamente in linea con la stessa serie di videogiochi). Insomma questa riproposizione per Switch ci è piaciuta un sacco e, tra un robottone nazista armato fino ai denti e strani esperimenti biologici condotti nel ventre del nostro sottomarino, non solo, come dice Guido Catalano, Ogni volta che ti bacio muore un nazista: qui in Wolfestein II The New Colossus ogni volta che schiacciamo un bottone un pezzo dell’impero di Hitler viene giù. E mai come oggi questa è cosa buona e giusta.