Viaggi
di Edoardo De Martinis 10 Ottobre 2017

Il Castello Aragonese di Ischia: una magnifica rocca medievale in mezzo al mare

La splendida isola del Golfo di Napoli, con la sua rocca medievale e le sue macabre leggende

Storie di conquiste ed assurdità ecclesiastiche. Un luogo velato di mistero che ci si aspetterebbe di trovare arroccato su qualche rilievo appenninico, e che invece è nel bel mezzo del mare.

Questo è il Castello Aragonese, che sorge su un’isola di origine vulcanica, più precisamente nata da una bolla di magma che si è andata a consolidare nel corso di diverse eruzioni, nel territorio del borgo di Ischia Ponte. L’isola è collegata alla terraferma da una passerella costruita dagli stessi Aragonesi nel XV secolo. Il ponte di collegamento diventa poi una rampa, scavata all’interno della roccia, che porta direttamente alla rocca e al Castello.

 

La costruzione del primissimo castello si deve ai Greci che si insediarono sull’isolotto nel 474 a.C., mentre la struttura moderna della fortezza e del Castello è da attribuire proprio agli Aragonesi da cui prende nome.

 

 

La maggiore curiosità legata all’isola è quella che riguarda la Chiesa dell’Immacolata, con il suo Cimitero delle Clarisse: qui le suore non venivano seppellite dopo la morte, bensì venivano conservate mettendole sedute sopra a dei sedili detti “scolatoi“. Qui (parte macabra) le suore si decomponevano lentamente e, accudite giornalmente dalle altre sorelle, rilasciavano i propri liquidi all’interno degli scolatoi. L’osservazione da vicino di questo fenomeno permetteva alle sorelle vive di comprendere la transitorietà della vita terrena.

 

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Nell’800 il Castello diventa un presidio militare sotto il dominio Napoleonico e successivamente si trasforma in prigione per gli oppositori dei regnanti Borbonici, diventando poi proprietà di un privato.

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