Per quanti dibattiti e speculazioni si possano fare su quanti anni fa sia stata scritta la Torah, cioè i primi 5 libri della Bibbia, difficilmente arriveremo a una soluzione che metta d’accordo gli studiosi ebraici, i cristiani conservatori e gli studiosi odierni, che si avvalgono della scienza.
Le prime prove testuali in proposito sono i Testi masoretici, copiati e diffusi tra il 7° e il 10° secolo, ma abbiamo anche frammenti manoscritti di più di 2000 anni fa, a scoperti nelle caverne Qumran vicino al Mar Morto durante la metà del 20° secolo. Prima della loro scoperta, il più vecchio frammento era conosciuto come il papiro Nash, del secondo secolo Avanti Cristo.
Quel reperto storico è stato comprato nel 1902 dall’egittologo Dr. Walter Llewllyb Nash e donato alla biblioteca dell’Università di Cambridge l’anno seguente. Esso contiene due differenti versioni dei Dieci Comandamenti, ed è stato catalogato come uno degli ultimi tesori dell’umanità.
Le origini del papiro sono incerte, nonostante sembra possa provenire da Fayyum, una città vicina a Il Cairo e venisse usato come preghiera giornaliera. Non sarà questo reperto a risolvere la diatriba lunga come il mondo, sull’età certa della Torah, però poterlo guardare è già un fatto straordinario, dal momento che, come dice la bibliotecaria universitaria Anne Jarvis, l’età e la delicatezza di tale manoscritto lo rendono raramente in grado di essere visto di persona.
Il papiro, fatto di foglia, è un insieme di 4 pezzi diversi, appena leggibili e fissati insieme. Per i curiosi, gli studiosi o i fedeli, da oggi è possibile visionare o scaricare e ingrandire fino al minimo dettaglio il papiro di Nash a questo indirizzo.